Un imprenditore della provincia di Matera, titolare di un’azienda commerciale, è stato denunciato in stato di libertà dalla Direzione territoriale del lavoro di Matera, con le accuse di estorsione e falso nei confronti dei suoi 21 dipendenti. Le indagini, condotte da Nucleo Carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro di Matera, hanno accertato che l’uomo aveva messo in atto una strategia estorsiva in danno dei lavoratori, che gli consentiva di appropriarsi di parte degli stipendi corrisposti e di conseguire illecitamente sgravi per i contributi previdenziali. L’uomo, prima delle assunzioni, imponeva ai dipendenti di sottoscrivere una dichiarazione di dimissioni in bianco, priva della data, e contestualmente la firma di un accordo nel quale si stabilivano la retribuzione irregolare inferiore ai minimi legali. L’imprenditore ogni mese consegnava le buste paga con gli importi regolari, che venivano corrisposti con assegni intestati. I lavoratori, dopo aver riscosso i contanti, restituivano all’imprenditore la differenza tra quanto fissato in busta paga e quello indicato nell’accordo illecito. I lavoratori erano costretti a rispettare la procedura pena il licenziamento, sotto la minaccia della lettera firmata in bianco al momento dell’assunzione. Al compimento dei tre anni, i lavoratori venivano licenziati per permettere al datore di lavoro di lavoro di fruire delle ridotte contribuzioni previdenziali previste per assumere i disoccupati. Gli investigatori hanno ricostruito il tutto grazie alla collaborazione dei lavoratori, superando il timore di possibili ritorsioni o emarginazioni da parte di altri datori di lavoro. La Direzione territoriale del lavoro ha deferito all’autorità giudiziaria inquirente competente l’imprenditore per i reati di estorsione e falsità in foglio firmato in bianco, sanzionati rispettivamente dall’art. 486 e dall’art. 629 del Codice penale
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