lunedì 31 marzo 2014

Mostra Internazione Giovanni Paolo II – Un santo tra noi -

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A partire dal 12 Aprile e fino al 13 Settembre 2014, il CASTELLO BARONALE di Policoro aprirà le porte alla Santa Sede. All’interno della prestigiosa mostra, verranno esposti, in esclusiva assoluta, gli oggetti appartenuti al Beato GIOVANNI PAOLO II, prossimo alla Santificazione (27 Aprile); alcuni cimeli dell’Archivio Segreto Vaticano, tra cui il Sigillo d’Oro di Sua Santità; Foto 3D (esclusiva mondiale) e tanto altro materiale inedito riguardante la vita ed il Pontificato di Karol Wojtyla. L'evento è organizzato dall’Associazione Culturale SIDDHARTA, (associazione di Policoro operante in attività culturali (organizzatrice della mostra “Le Macchine di Leonardo da Vinci”, in collaborazione con: Archivio Segreto Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Libreria Editrice Vaticana, L’Osservatore Romano e la Fondazione Polacca di Giovanni Paolo II. La mostra mira a dare lustro al Metapontino, alla Basilicata ed alle regione limitrofe, ponendosi come punto d’incontro per i fedeli di religione cattolica, ma non solo: Giovanni Paolo II è stato un importante e carismatico “Uomo di Stato”, per le sue capacità comunicative e politiche, guardando OLTRE, e lottando contro i regimi totalitari, fautori della repressione della libertà dell’individuo. Raramente l’Archivio Segreto Vaticano espone i documenti/oggetti che custodisce gelosamente nei sotterranei della città del Vaticano, in 85 km di scaffali, così come la Fondazione Polacca JPII, che ha concesso gli oggetti personali del Papa. La suindicata mostra è destinata a suscitare stupore ed interesse in chiunque la visiterà: religiosi, devoti, studenti di ogni ordine e grado, cultori, teologi e curiosi. L’aria di Santità di Giovani Paolo II si respirerà tra le mura del Castello Baronale di Policoro (MT), dal 12 aprile al 13 settembre osservando i seguenti orari: - dal 12 aprile al 30 giugno – ore: 9:00 – 13:00 / 16:30 – 20:00; - dal 01 luglio al 13 settembre – ore: 18:30 – 23:00; Info: 334.9323241 e-mail: acsiddahrta@libero.it

Rotondella: lavori di manutenzione straordinaria per la sp della Trisaia appaltati dal sindaco Francomano.

Il sindaco di Rotondella, Vincenzo Francomano, esprime soddisfazione per il recente appalto espletato dalla provincia di Matera con il quale sono stati aggiudicati i lavori di manutenzione straordinaria della SP della Trisaia che collega la SS 106 al centro collinare per un importo di oltre 250mila euri.
Una strada trafficata, le cui condizioni sono state da anni oggetto delle lamentele dei cittadini e che la stessa Amministrazione comunale aveva fatto proprie sollecitando ripetutamente, dal 2009, la Provincia ad intervenire. Lo stesso sindaco Francomano aveva ribadito, anche in diverse comunicazioni “la necessità di interventi su questa importante arteria che per anni sono state estranee ad ogni forma di manutenzione, presentando -nello stesso tempo- condizioni di assoluta precarietà, mancando di segnaletica orizzontale e verticale, di banchine, di cunette funzionali e di scolini, con conseguente pericolosità per la circolazione”
Gli interventi programmati dovrebbero partire a breve ed interesseranno, innanzitutto, il tratto stradale che va dalla SS 106 sino al bivio per Rotondella Due con rifacimento del manto stradale, pulizia dei canali di scolo e realizzazione della nuova segnaletica sia orizzontale che verticale.
Il sindaco Francomano, che di recente era tornato a sollecitare il presidente Stella, l’assessore Garbellano e la stessa consigliere provinciale Filomena Bucello nonché i responsabili dell’ufficio tecnico della Provincia, ha espresso la propria soddisfazione per questo primo intervento auspicando che in un futuro prossimo altri tratti importanti della rete stradale rotondellese siano soggetti ad interventi di messa in sicurezza e miglioramento delle condizioni di percorribilità.

domenica 30 marzo 2014

Partito Democratico Policoro: Insediamento direttivo

Martedì primo aprile p.v., alle ore 19,00, presso la sede del Partito di via A. De Gasperi, è convocata la riunione di insediamento del Direttivo di Circolo del PD di Policoro.
Oltre all'insediamento del Direttivo, la neo Segretaria Adele D'Agostino, che presiederà e coordinerà i lavori, procederà alla comunicazione dei componenti e rispettive deleghe funzionali della Segreteria che la affiancherà nella conduzione del Partito. Procederà, inoltre, alla esposizione degli indirizzi programmatici che caratterizzeranno il proprio mandato ed alla composizione delle Commissioni Tematiche, allargate alla partecipazione di tutto il Partito, che contribuiranno alla elaborazione ed attuazione degli indirizzi programmatici.
Alla riunione, alla quale è stato invitato l'intero gruppo consiliare comunale del Partito, presenzierà il Segretario Provinciale, Dr. Pasquale Bellitti.
La riunione è aperta alla partecipazione di iscritti e simpatizzanti.

Racket a Scanzano

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L'ultimo episodio incendiario avvenuto ai danni di un imprenditore locale porta nuovamente alla ribalta, nella fascia Ionica, la paura dell'estorsione e del racket.
In Basilicata - ha commentato Angelo Festa, Presidente dell'Associazione antiracket e antiusura "Famiglia&Sussidiarietà" - vi è sicuramente da escludere che vi sia, al momento, una criminalità organizzata pari alle altre regioni viciniori, ma bisogna prestare attenzione ai continui e ripetuti episodi malavitosi perché non possono essere stati messi in atto solo da piccoli delinquenti.
Famiglia e Sussidiarietà - ha continuato Festa - intende nei prossimi mesi attivare una campagna informativa, a tutela delle imprese e delle famiglie, con il coinvolgimento delle Forze dell'Ordine, delle Istituzioni, delle forze politiche e Sociali, contro il racket e l'usura affinché non si abbassi la guardia.
Con tale iniziativa intendiamo - ha concluso Festa - venire incontro a chi è in difficoltà economiche, dare informazioni sulle procedure di risoluzione da crisi da sovraindebitamento e consentire alle vittime di estorsione di accedere al Fondo nazionale di Solidarietà.

FAMIGLIA e SUSSIDIARIETA'

Taranto - Matera: 1-0. Gli ottomila dello Jacovone spingono alla vittoria i rossoblu

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Un match emozionante, degno di due ottime squadre destinate a duellare fino al termine del campionato per il primato in classifica. Alla fine la spunta meritatamente il Taranto, alla luce delle occasioni da rete prodotte nell'arco del match. Di contro il Matera, complesso tecnico e quadrato, ha messo, per alcuni tratti, alle corde la difesa rossoblu che stavolta a retto bene l'urto dell'attacco biancazzurro. La rete decisiva della gara al 19' della ripresa grazie ad una inzuccata del bomber Molinari su azione partita da calcio d'angolo.
Cronaca. Il Taranto “cambia pelle”, mister Papagni muta il modulo (dal 3-5-2 al 4-3-1-2) e uomini per la super-sfida: in porta c'è il riconfermato Masserano; in difesa (viste le assenze degli squalificati Caiazzo e Grieco) ci sono Viscuso, Riccio, Muwana, Prosperi; in mediana il trio Caruso, Ciarcià, Picascia; in attacco Clemente a supporto del tandem Molinari-Balistreri. Il Matera si modula sull'abituale 4-3-3. Il teecnico Cosco deve rinunciare agli squalificati Pino e Fernandez, quest'ultimo sostituito da Calori (uno degli ex della gara): in avanti il tridente Varsi, Picci e Carretta.
Gli ospiti iniziano il match senza timori: al 2' la punizione a giro dai venti metri di Marsili viene parata a terra da Bifulco. La risposta ionica arriva al 10': Viscuso la mette in mezzo dalla destra per il colpo di testa di Balistreri, Bifulco blocca senza difficoltà. Ci riprova l'attaccante tarantino due minuti più tardi su assist di Riccio: la palla stavolta sorvola la traversa. Stesso destino (al 17') per il destro di Riccio. Un minuto più tardi i lucani vanno vicini al vantaggio: Iannini dalla destra appoggia a Varsi la mette al centro, dove Prosperi in spaccata anticipa Picci rischiando l'autorete ma la sfera finisce in corner. Al 21' ancora i biancazzurri pericolosi: Carretta ispira il diagonale di Iannini che termina di poco al lato. I padroni di casa si ridestano: al 29' il destro arcuato di Clemente, scoccato dal limite, viene deviato di pugni in angolo da Bifulco. Al 33' lo stesso attaccante rossoblu tenta la via del gol su punizione: la sfera si stampa sul palo a portiere battuto. La risposta degli ospiti giunge pochi istanti più tardi: il fendente dai venticinque metri di Marsili trova la risposta in tuffo di Masserano. Al 36' Bifulco è costretto alla difficoltosa respinta su un sinistro teso dalla distanza di Prosperi, sugli sviluppi dell'azione la difesa materana salva in corner. Al 42' Ciarcià batte una punizione armando il destro a giro di Clemente, la cui conclusione finisce oltre la traversa. Al 44' i biancarruzzi sono pericolosi con Carretta, il suo sinistro dalla distanza sorprende leggermente avanzato Masserano che, però, si esibisce in una parata plastica. Il primo tempo termina 0-0.

Nella ripresa si registra subito un cambio in casa materana: Pagliarini avvicenda Varsi. Al 1' i padroni di casa vanno vicini al gol: Ciarcià appoggia per Balistreri, il suo colpo di tacco trova pronto alla respinta in tuffo l'estremo Bifulco che si ripete, un minuto più tardi, sulla conclusione dal limite di Ciarcià. Al 3' secondo cambio per mister Cosco: entra Letizia, esce Carretta. Al 6' il Taranto reclama un rigore per un presunto fallo di mani in area di Calori su tiro di Molinari ma l'arbitro lascia proseguire. Al 14' il Taranto passa in vantaggio: Caruso calcia un angolo, la sfera giunge sul secondo palo per il perentorio colpo di testa di Molinari, Bifulco la tocca ma la sfera si insacca ugualmente facendo esplodere gli ottomila dello Iacovone. Primo cambio per i rossoblu: al 19' Molinari lascia il campo tra gli applausi scroscianti dello stadio per Mignogna. Al 25' prorompente azione in ripartenza di Clemente: la punta penetra dalla destra, si accentra e, entrato in area, libera un pallonetto che finisce oltre la traversa. Un minuto dopo viene annullata una rete al Matera: Picci mette dentro ma in evidente posizione di fuorigioco, l'arbitro annulla su segnalazione del guardalinee. Al 30' secondo cambio per gli ionici: Pulci prende il posto di Caruso. Il Taranto si assetta sul 3-5-2. Un minuto più tardi Riccio sfiora una clamorosa autorete per deviare un calcio piazzato di Marsili: la palla supera di poco la traversa. Al 34' improvvisa girata di Picci (lanciato da Iannini) dal limite: la palla lambisce il palo. Al 36' terza sostituzione per i lucani: entra Titone, esce Marsili. Anche mister Papagni effettua l'ultimo cambio: Carloto avvicenda Clemente. Nei sei minuti di di recupero concessi dal direttore di gara, i rossoblu vanno vicini al raddoppio in contropiede: assolo sull'out destro di Mignogna che appoggia per la sassata di Balistreri, il suo destro sibila sopra il montante. Poco dopo ruoli invertiti con il centravanti rossoblu ad armare il diagonale dell'esterno tarantino: Bifulco respinge miracolosamente con i piedi. E' l'ultima emozione del match che sancisce la vittoria del Taranto e l'aggancio ai materani a un passo dalla capolista Marcianise.

ALTERCO PICCI-TIFOSI. Uno sgradevole episodio nell'immediato dopo gara tra il centravanti materano Giulio Picci (e suo padre) e i tifosi del Taranto. Qualche supporters tarantino riconosce l'attaccante di origine barese e gli “chiede spiegazioni” per qualche dichiarazione sopra le righe rilasciata in settimana. Picci e il padre, ben protetti dalle forze dell'ordine, rispondono a tono creando un logico capannello di altri tifosi tarantini accorsi a dare “manforte”. Solo il pronto intervento delle forze dell'ordine ha evitato il parapiglia. Evidentemente il bomber del Matera era ancora ammantato dalla trans-agonistica dell'incontro.

TARANTO (4-3-1-2): Masserano; Viscuso, Riccio, Muwana, Prosperi; Caruso (30' s.t. Pulci) , Ciarcià, Picascia; Clemente; Molinari (19' s.t. Mignogna), Balistreri. A disposizione: Marani, Miale, Vivacqua, Menicozzo, Carloto, D'Angelo, Migoni. All. Papagni

MATERA (4-3-3): Bifulco; Sbardella, De Franco, Calori, Bassini; Iannini, Marsili (36' s.t. Titone), Tundo; Varsi (1' s.t. Pagliarini), Picci, Carretta (3' s.t. Letizia). A disposizione: Aprea, Ciano, Barretta, Roselli, Colucci, Dos Santos. All. Cosco

Arbitro: Capone di Palermo (ass.ti Guglielmi e Colizzi di Albano Laziale)

Marcatori: 14' s.t. Molinari (T)

Ammoniti: Molinari, Clemente, Ciarcià, Riccio, Prosperi per il Taranto; Calori per il Matera
Angoli: 6-5

Spettatori: 7.827 per un incasso di €. 55.558,00


Enrico Losito

Comitato Pro Centrale del Mercure

In questi ultimi giorni due consiglieri regionali lucani del M5S , Liggieri e Perrino, sono intervenuti, attraverso la stampa, sulle vicende della Centrale a biomasse del Mercure-
Lo hanno fatto con un intervento dai toni durissimi, di forte contestazione ad alcune personalità politiche e dal contenuto, contraddittorio, impreciso e opinabile sotto ogni profilo, ed è ciò che ci importa di più.
Non vogliamo entrare nelle strategie politiche che consigliano ai due esponenti del M5S di opporsi al Governatore Marcello Pittella, all’On. Domenico Pappaterra, e , per evidenti altre ragioni, anche al delegato all’Energia della Regione Calabria, Fausto Orsomarso.
Si tratta di personalità che certo risponderanno, nei modi e nei tempi che riterranno opportuni, alle quali in ogni caso, per il rispetto che si deve alle persone e alle Istituzioni, va la nostra piena solidarietà per le offese personali e politiche che risultano dalle affermazioni di Leggieri e Perrino.
Questi ultimi sono liberi di scegliere se avere rispetto per l’altro o non averlo, sono liberi di scegliere se piantare semi buoni o cattivi , se provare a disinnescare la spirale delle parole violente o meno. Così come sono liberi di scegliere se, da esponenti politici, vogliono limitarsi a cavalcare la “moda” dell’ambientalismo di maniera, fomentando un gruppuscolo di persone che non hanno modo di informarsi diversamente
Ciò che ci colpisce in modo particolare, però, è la pervicace ostinazione a disconoscere alcuni fatti incontestabili, partendo da un presupposto fittizio.
Cioè, da buoni ultimi, anche questi due esponenti politici, pretendono di intestarsi la rappresentanza della maggioranza dei cittadini residenti nel perimetro del Parco del Pollino, e quindi di parlare in suo nome.
Che si tratti di una pretesa senza mandato è del tutto evidente.
Quale sia l’opinione della quasi totalità dei cittadini che risiedono nel perimetro del Parco, sui temi dello sviluppo del LORO territorio è chiaro a tutti salvo che a Perrino a Liggieri e a un altro ristretto gruppo di signori del no a tutto.
Ed infatti la quasi totalità dei cittadini ha dichiarato un’opinione diversa dai due consiglieri regionali, e lo ha fatto con una pronuncia chiara ed esplicita nell’assemblea della Comunità del Parco del Pollino del 24 marzo 2014, approvando, con il voto libero dei loro sindaci, il documento che era stato siglato al MISE.
Piaccia o non piaccia a Liggieri e Perrino, questo è un fatto.
Se ne facciano una ragione, se ci riescono.
In ogni caso non sarà certo con le accuse, oltremodo diffamatorie, rivolte ai legittimi rappresentanti di queste comunità - accusati di essersi venduti per un “piatto di lenticchie” - che riusciranno a sovvertire questa fondamentale verità.
Ma, cosa ancora più seria, è che, in realtà Leggieri e Perrino, dimostrano di non conoscere le vicende sulle quali esercitano la loro abilità oratoria, abilità sorretta da affermazioni che non spiegano nulla, che lasciano intravedere solo una opposizione di principio, pretestuosa.
Nonostante il contesto parolaio e facinoroso alimentato da Perrino e Liggieri , non è superfluo affermare che qualunque posizione diversa dalla maggioranza ( stragrande) dei cittadini del territorio del Parco del Pollino - favorevoli ad una eventuale riapertura della centrale del Mercure - sono del tutto legittime, e se sostenute da dati obiettivi, sono degne del massimo rispetto.
Tuttavia, nelle espressioni utilizzate da Leggieri e Perrino è manifesta una insofferenza aggressiva, delle condanne senz’appello e un’opposizione a prescindere, che oltre che colpire i loro avversari politici, coinvolge anche centinaia di famiglie.
Famiglie che in questi sette mesi di funzionamento a pieno regime della centrale del Mercure, hanno visto che, le decine di ispezioni sull’impianto - effettuate da parte di tutti gli organi di controllo sanitario e di polizia - si sono risolte sempre con un nulla di fatto.
Hanno letto, e visto con i loro occhi, i rilievi ambientali eseguiti da ARPAB , su richiesta dei comuni di Rotonda e Viggianello, che hanno certificato che l’ambiente ha una rumorosità notturna e diurna molto al disotto della norma di legge, che la qualità dell’aria è eccellente. Hanno visto con i loro occhi che i dati ambientali rilevati dal sistema di controllo (senza pari per un impianto del genere) della centrale del Mercure, attestano che le emissioni della centrale solo assolutamente irrilevanti per l’ ambiente.
Hanno visto, che ogni giorno 130 persone varcano i cancelli della centrale e vanno a guadagnarsi lo stipendio che serve per mantenere la propria famiglia.
Hanno visto che per la sola fornitura della biomassa necessaria a far funzionare la centrale , lavorano oltre 1200 lavoratori boschivi, sia calabresi che lucani.
Hanno visto che una ventina di piccoli imprenditori boschivi della valle del Mercure si sono riuniti in consorzio e stanno facendo sforzi economici non trascurabili per espandere le loro imprese specializzandosi nella produzione di cippato.
Le stesse attività coinvolgono decine di aziende Lucane.
Questi sono fatti, non chiacchiere e contumelie. Fatti accertabili personalmente anche dai due esponenti politici, se solo avranno il tempo, e la pazienza, di fare una visita alla valle del Mercure.
E magari si renderanno conto, attraverso le testimonianze di commercianti, albergatori, ristoratori, anche della rilevanza dell’indotto.
Che Liggieri e Perrino, abbiano obiettivi diversi, e nessuna voglia di farsi carico di una discussione pacata e obiettiva sulla presenza della Centrale Enel nella valle del Mercure, lo dimostrano le parole di fuoco con le quali bollano il documento sottoscritto al MISE, parole arroganti e fuori luogo che fanno pensare ad una ignoranza o, peggio, ad una voluta distorsione del contenuto del documento ( oltre che della legislazione vigente in materia e delle pronunce giudiziali).
Secondo una interpretazione conforme alla legge e alle pronunce della magistratura, la sola finalità delle c.d. compensazioni previste nell’accordo sottoscritto al MISE il 14 gennaio 2014, non può che essere quella di dar corso ad interventi che creano valore sociale, capaci di generare ricadute positive sulla comunità, mirati a migliorare il valore territoriale in senso qualitativo. Questo significa interventi per lo sviluppo e la promozione di produzioni agricole di pregio, del turismo, per reale fruibilità dei boschi del Parco, per la riduzione delle devastazioni che derivano dagli incendi ecc. ecc . Questo si legge nel documento sottoscritto MISE , solo e soltanto questo. Le compensazioni dirette a far “digerire alle popolazioni locali gli irreversibili e permanenti danni all’ambiente ed al territorio” sono frutto della fantasia dei due esponenti del M5S, che rabbrividiscono scorgendo nell’accordo il “colpo grosso” di Enel che si sarebbe accaparrato il controllo dell’Osservatorio Ambientale previsto per la centrale.
Tutto ciò senza dimenticare che l’Osservatorio Ambientale si affianca ad una commissione tecnico scientifica per i controlli sulla attività della centrale che esiste già ( composta da ASL Cosenza, Ministero della Salute o Istituto Superiore di Sanita’, ARPACAL, Ente Parco, Ufficio di Compatibilità Ambientale della Regione Basilicata- in questa commissione è presente anche Enel).
Ma di cosa parlano i due esponenti politici?
Di un fantomatico controllo su un’organismo fondato da Regione Basilicata, Regione Calabria, Ente Parco, Comuni della Valle del Mercure, OO.SS? Cioè di un controllo su un’organismo coordinato dall’Ente Parco, che insieme agli altri partecipanti potrà individuare esperti indipendenti per promuovere controlli, studi, proposte ecc.?
Questa mentalità complottarda - tutti insieme appassionatamente a discriminare chi non si piega- ci permettano i signori consiglieri regionali del M5S, ci fa rabbrividire a nostra volta, e pensiamo di averne tutte le ragioni, perché vecchi o “nuovi” , i metodi di una parte della politica sono sempre gli stessi e purtroppo temiamo che tra 40 anni saremo ancora qui a parlare di sviluppo del turismo, dell’agricoltura di tassi di disoccupazione scandalosi.