venerdì 30 agosto 2013

Med No Triv segnala all'AGCOM il programma Rai "Petrolio"

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MED NO TRIV SEGNALA ALL’AGCOM E ALLA COMMISSIONE PARLAMENTARE DI VIGILANZA SULLA RAI IL PROGRAMMA “PETROLIO” TRASMESSO DA RAI 1. Sul sito internet della RAI compare la programmazione della trasmissione denominata “Petrolio” e definita espressamente come “petrolio, metafora delle nostre ricchezze che per essere utilizzate devono essere identificate, estratte, valorizzate. Quattro appuntamenti per cercare i tesori nascosti, dimenticati o semplicemente mal utilizzati: la leva con cui risollevare il Paese”. Si precisa anche che "tema della prima puntata sarà “Caccia al tesoro”: alla ricerca dei tesori dimenticati, da Pompei ai Bronzi di Riace, dalle risorse inutilizzate ai 105 milioni a disposizione per rilanciare Pompei, uno dei giacimenti di “petrolio” simbolo del nostro paese." . Mediterraneo No Triv ritiene che il tentativo di accostare i tesori archeologici come Pompei, della natura e del turismo con il termine "PETROLIO" costituisce indebito uso del servizio pubblico della RAI.La trasparenza nella comunicazione, che deve sempre caratterizzare le trasmissioni della RAI, è così compromessa sia dal titolo utilizzato dal programma che dai messaggi contenuti. La bellezza della natura, dell’arte e della cultura non possono identificarsi nella parola “Petrolio”. La parola petrolio non è un qualsiasi titolo per un programma televisivo trasmesso dal servizio pubblico RAI ma è un prodotto commerciale e per di più oggetto di forti contestazioni da parte di cittadini e movimenti che in tutta Italia e soprattutto in Basilicata si oppongono ad uno sfruttamento intensivo del territorio e del mare.Tale circostanza rende del tutto inidoneo il termine ad essere utilizzato quale titolo di una trasmissione, poiché sussiste il fondato pericolo di veicolare al pubblico un messaggio promozionale celato come trasmissione di attualità, oltre a rilanciare l’immagine del concetto “ petrolio”, spesso percepito come fonte di inquinamento, accostandolo alla risorsa “positiva” del sito archeologico di Pompei. Inoltre, il nostro servizio pubblico RAI parla di un programma senza dibattiti, contradditori e risse verbali lanciando così un messaggio ambiguo e non corretto: ossia che dal confronto di più opinioni possa scaturire solo rissa verbale. Che il petrolio poi sia una minaccia reale proprio per i beni archeologici è subito dimostrato: il prof Leonardo Seeber (geologo di fama mondiale) ha denunciato l’abbassamento del suolo dell’area archeologica di Capo Colonna in Crotone a causa del fenomeno della subsidenza . Senza escludere altre cause, lo scienziato aveva ritenuto principalmente responsabili le ricerche petrolifere(vicino capo colonna si estrae gas). Un patrimonio inestimabile della Magna Grecia ,dove Pitagora aveva fondato la prima scuola di matematica del mondo, che rischierebbe di finire in mare. E’ per tutti questi motivi che MED NO TRIV chiede che l’AGOCM e la Commissione di Vigilanza che dispongano l’avviso di un procedimento d’infrazione nei confronti della RAI, oltre ad intervenire per consentire l’acquisizione di spazi e dibattiti aperti anche alle associazioni come Mediterraneo No Triv, spazi chiaramente esclusi come candidamente ammette la RAI .

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