"La vertenza Pcm (Plastic Components and Modules) di Pisticci, ex Ergom, purtroppo dimostra che non solo la Fiat si sta liberando di tutte le attività dell’indotto ma anche che i costi aziendali di produzione specie per l’energia in Valbasento sono più alti rispetto a quelli di altre aree industriali della regione e del Paese”. E’ quanto sostiene il consigliere regionale di Idv Nicola Benedetto per il quale “l’annuncio dato oggi a Matera in un incontro con sindacati e lavoratori da rappresentanti dell’azienda della Valbasento sulla chiusura dell’attività con la perdita di altri 81 posti di lavoro rappresenta una nuova mazzata all’occupazione e all’imprenditoria dell’area materana. Ci sono responsabilità equamente distribuite tra i vertici Fiat e chi si occupa dell’approvvigionamento energetico delle imprese della Valbasento sino al punto da scoraggiare di fare impresa nel Materano e direttamente di incoraggiare il trasferimento di attività produttive anche all’estero”.
“Da parte sindacale in più occasioni – aggiunge Benedetto - è stato circostanziato il pesante contributo, dal punto di vista di riduzione del costo del lavoro, di cui i lavoratori si sono fatti carico in questi anni pur di sostenere il progetto di mantenimento dell'attività attraverso l’individuazione degli strumenti di gestione attivate per raggiungere l'obiettivo di contenimento dei costi di produzione. Il progetto di mantenimento prevede word class manufacturing attraverso qualificate strutture formative del gruppo Fiat, che avrebbe dovuto contribuire ad elevare la competitività del sito pisticcese sull'innesto in azienda di produzioni ad alta ‘innovazione tecnologica’ e destinate ai nuovi modelli di automobili di punta della Fiat Sata di Melfi. L’auspicio è che nell’incontro convocato dall’assessore Pittella per venerdì 7 luglio sulle problematiche del settore automotive si possa scongiurare la chiusura della Pcm e riprendere un confronto che produca risultati positivi immediati e a breve e medio termine”.
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