Il senatore del Pd Carlo Chiurazzi, facendosi portavoce anche degli altri colleghi della Basilicata, è intervenuto oggi in Commissione Giustizia per invitare il Ministro Severino e il Governo a un'attenta riflessione in vista dell'emanazione dello schema di decreto legislativo previsto dalla legge delega di cui al decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138 convertito dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, in materia di revisione della geografia giudiziaria.
«Il processo di riforma» – ha sostenuto Chiurazzi – «deve mirare all'efficienza ma la misura dell'efficienza è determinata, oltre che dalla produttività degli uffici giudiziari, anche dalla facilità di accesso alle strutture giudiziarie del Paese. Il legislatore con la legge delega, infatti, ha stabilito dei criteri che il Governo dovrà rispettare. Tra gli altri, il parametro riguardante la specificità del territorio – e ho sottolineato come la Basilicata è costituita da un territorio per il 50% montuoso ed esteso per diecimila Km quadrati – e quello del livello delle infrastrutture con riferimento alla viabilità e ai mezzi di trasporto. Pertanto» – continua Chiurazzi – «ho ritenuto di evidenziare che in una regione di diecimila Km quadrati il tema della soppressione anche di uno solo dei tribunali determinerebbe uno svantaggio per quella porzione di territorio ad esso afferente e che avrebbe difficoltà di accesso alla struttura di riferimento. Inoltre bisogna tenere conto dei costi e degli investimenti effettuati: ad esempio nel caso della sezione distaccata di Pisticci con la chiusura si realizzerebbe un costo aggiuntivo e non un risparmio, in quanto si tratta di una struttura di nuova costruzione con un parcheggio multipiano non ancora inaugurati e che hanno comportato una spesa di circa sei milioni di euro. Viepiù accogliere tutta l'attività nel tribunale di Matera significherebbe dover provvedere all'affitto o a una ristrutturazione di un edificio adeguato, con notevole dispendio economico. Ho dunque invitato il Ministro a un rinvio del provvedimento per poter più attentamente riflettere su quello che sarebbe l'assetto futuro, cosa che non è avvenuta per quanto concerne i giudici di pace».
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