Il Wwf chiede alla Regione Basilicata di “vietare la bruciatura delle stoppie, pratica non solo pericolosa ma oramai obsoleta ed antieconomica, che provoca gravissimi danni alla stabilità dei suoli e alla loro fertilità, al paesaggio, al patrimonio boschivo e alla fauna selvatica che si vede privata di importantissimi habitat”.
“Anche quest’estate – aggiunge il Wwf - tale pratica ha contribuito notevolmente ad incrementare il numero di incendi che ha inflitto gravissimi danni al nostro patrimonio naturale. Solo negli ultimi giorni in agro di Acerenza ad esempio si sono verificati diversi incendi di cui almeno due causati dalla bruciatura delle stoppie non controllate”.
Inoltre il Wwf chiede che anche le organizzazioni regionali e provinciali di categoria sostengano la richiesta e ricorda che “la bruciatura delle stoppie è vietata dalla condizionalità prevista dalla politica agricola comunitaria”.
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