Una corretta alimentazione ed uno stile di vita sano possono contribuire a ridurre il rischio di neoplasie fino al 70%. La dieta mediterranea ha, in questo senso, una preziosa funzione preventiva.
Il tema è stato ampiamente discusso martedì 27 novembre presso il centro Tilt di Marconia, in un appuntamento organizzato dal consorzio di gestione Con.cre.to in collaborazione con la sezione materna della LILT, la Lega Italiana di Lotta ai Tumori.
Nel corso della giornata è stato coinvolto l’istituto alberghiero di Marconia, con alcuni studenti che hanno partecipato ad un laboratorio di animazione cinematografica in stop motion sul tema della dieta mediterranea utilizzando semplicemente frutta ed ortaggi.
Nel pomeriggio, invece, la parola è passata agli esperti che hanno relazionato in un incontro aperto ad un attento e numeroso pubblico. Sono intervenuti tra i relatori, la dottoressa Immacolata Brucoli, oncologa e presidente della LILT – Matera, la dottoressa Carmela Bagnato, presidente regionale dell’Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica e la dottoressa Stefania D’Alessandro, esperta e capo panel olio extravergine d’oliva del Dipartimento di Agricoltura della Regione Basilicata.
Fra le priorità individuate dalla Lilt, come ha avuto modo di spiegare Immacolata Brucoli, vi è innanzitutto l’impegno sulla prevenzione primaria, legata ad uno stile di vita sano a cavallo tra corretta alimentazione, lotta al tabagismo ed attività fisica, e secondaria, per la quale è importante lo screening. Le maggiori cause del cancro, infatti, sono il fumo, l’alimentazione e l’obesità. Di piramide mediterranea ha parlato la nutrizionista Carmela Bagnato che ha rimarcato l’evidenza di un dato statistico: dei 10 milioni di ammalati di tumore del 1996 circa 4 milioni potevano non essere colpiti dal male. Per questo motivo occorre seguire i canoni di una vita sana, a partire da una dieta ricca di alimenti funzionali, come frutta, verdura, cereali, latte ed olio d’oliva di cui è opportuno fare un uso quotidiano. Va moderato, invece, l’uso della carne, quella rossa, assieme agli insaccati, è meglio mangiarla raramente (una volta ogni 15 giorni), quella bianca due volte alla settimana. Meglio puntare sul pesce (4 volte a settimana) e ridurre il consumo di dolci, bandendo l’abuso di alcoolici.
La dottoressa D’Alessandro, infine, ha parlato dell’olio di oliva come una grande risorsa per la Basilicata a patto di puntare su prodotti di qualità. Al suo intervento ha fatto seguito la degustazione di alcuni oli lucani.
Interessante anche il dibattito che ha concluso la serata, con l’assessore comunale Domenico Grieco che ha ribadito l’importanza di portare a conclusione l’iter per poter finalmente disporre di un registro tumori regionale, ed il sindaco di Pisticci nonché medico, Vito Di Trani, che ha diffuso dati allarmanti, in base ai quali, nel territorio di Pisticci, l’incidenza del cancro è superiore a quella delle malattie cardiovascolari. Da queste parti, insomma, seguire una dieta ed uno stile di vita adeguati non basta. La minaccia, infatti, viene dalla contaminazione ambientale e dalle politiche dannose che si continua a perseguire in Valbasento. Il sindaco ha parlato espressamente dei miasmi che stanno rendendo tuttora irrespirabile l’aria di Pisticci Scalo e per arginare i quali non sarà sufficiente coprire le vasche di Tecnoparco. Serve, pertanto, il coraggio di indagare per conoscere in maniera dettagliate le cause che stanno facendo aumentare i tumori nell’intera zona.
Dal centro Tilt parte, pertanto, l’impegno concreto a chiedere con forza l’istituzione del registro tumori ed una approfondita indagine epidemiologica sul territorio.
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