Non risparmia le critiche alla conferenza stampa del sindaco Rocco Leone, il leader di Policoro Futura, Gianni Di Pierri, in un incontro con i giornalisti per replicare alle dure accuse mosse una settimana fa nei suoi confronti. "Non voglio - ha sottolineato Di Pierri - alimentare la polemica, ma stroncarla. E per questo bisogna dire la verità". Diverse le questioni trattate dal caso Morrone, a quello "Giammetta", per finire con gli incarichi professionali ricevuti. "Il sindaco ha fatto due scoop clamorosi sulla prima vicenda - ha detto -, quella che vedeva l'imprenditore Morrone accusare un assessore di aver prelevato i suoi dipendenti romeni con un furgone Ford Transit. Noi di Policoro Futura abbiamo avuto una posizione chiara. Non ci sembrava giusto né tacere, per rispetto della città, né sparare a zero. Volevamo chiarezza e per questo abbiamo chiesto che fossero fatti i nomi, solo dopo avremmo deciso cosa fare". Per l'avvocato però non è vero che la comunità romena abbia votato per lui, quando era candidato sindaco. Dalle percentuali, e non dai singoli voti, "perché la sezione incriminata aveva circa il doppio di elettori rispetto alle altre sezioni, io sono in linea con gli altri seggi, Leone, dati alla mano, aumenta del 3% e la Lista Trenta è il secondo partito dopo il Pd, mentre al ballottaggio ha raddoppiato i voti di scarto rispetto al candidato Marrese". Smentita anche la voce di rapporti personali con l'imprenditore Morrone. "Mio fratello ha dato in comodato d'uso gratuito dei locali, dopo che l'azienda era stata bruciata e solo per qualche tempo, fino a quando Morrone non ha trovato altra soluzione, che è nella disponibilità di politici vicini al centrodestra". Sulla vicenda "Giammetta" invece Di Pierri spiega sia "stato l'ultimo a intervenire. Ho invitato maggioranza a riflettere sulla legittimità di quella determina, in quanto non emanata da un dirigente, invitandola ad affidare l'incarico dopo l'approvazione del regolamento, facendo così un gesto di grande trasparenza". Infine sugli incarichi professionali avuti dal Comune come avvocato (67 per 100mila euro). "Mi fido dei loro dati, premesso che ancora non li ho ricevuti tutti quei soldi. Sarebbero circa 1500 euro a causa, mentre altri incarichi sfiorano anche i 40mila euro ognuno. Un prezzo determinato dal fatto che insieme ad altri due avocati ci era stato affidato un pacchetto a una cifra forfettaria, indipendentemente dal numero di cause. Non si possono dare numeri così, buttando fumo negli occhi della gente, senza dire che la spesa era molto inferiore rispetto a quella fatta dall'amministrazione in questi pochi mesi. In questi mesi di gestione hanno speso circa 70mila euro per 4 incarichi presi a caso". Infine un accenno sulla differenziata. "Leone si era assunto la paternità dell'appalto della differenziata, come scritto in articoli di stampa di un anno e mezzo fa. Ora tutti dicono lui non c'era. Dicono che mai nessuna amministrazione ha ricevuto tanti attacchi come questa, ma mai nessuna amministrazione ha fatto danni come loro in poco tempo. Mettere il bavaglio a un giornalista contrario, demonizzare l'avversario politico è anticamera del regime. Da domani mattina - conclude Di Pierri - se non vogliono che segnalo le irregolarità al comune durante i consigli, come per la nomina del revisore dei conti o della determina 712, lo farò nelle sedi competenti, e vi assicuro che cose ce ne sono. Non l'ho mai fatto, lo farò".
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