Se il giudice dovesse accogliere la richiesta del pm di Matera Rosanna De Fraia potrebbe calare per sempre la parola fine sulla storia dei "fidanzatini di Policoro", Luca Orioli e Marirosa Andreotta, trovati morti nella casa di lei 24 anni fa. Il caso era stato riaperto, ridando qualche speranza di giungere alla verità a Olimpia Fuina, mamma di Luca, quando il 17 novembre 2010 vennero riesumate le salme dei due ragazzi per una nuova autopsia. Adesso a distanza di quasi due anni il pubblico ministero che si occupa del caso avrebbe chiesto l’archiviazione del fascicolo sulla loro morte, la terza da quando è nata la vicenda giudiziaria. I risultati degli esami eseguiti dal professor Introna sui corpi dei due giovani hanno confermato il decesso per monossido di carbonio. Un'ipotesi che la famiglia Orioli ha da sempre rifiutato. Così tramite l’avvocato Francesco Auletta ha presentato istanza di opposizione ritenendo il metodo utilizzato da Introna non adeguato. Lo stesso avv. Auletta, contattato telefonicamente, ha ribadito le richieste già fatte in passato, e cioè che "le indagini sulle ricerche fossero eseguite in una struttura specialistica", indicando in passato quella di Foggia, e sottolineato come "altre perizie escludessero l'ipotesi del monossido di carbonio". La famiglia Orioli inoltre continua a chiedere spiegazioni sul mancato ritrovamento al momento della riesumazione dei cadaveri dei due giovani di alcune parti del corpo. Un giallo che continua a non trovare soluzioni, mentre si attendono ancora i risultati sui vestiti di Luca Orioli, ritrovati un anno fa in uno scatolone a Roma, di cui Olimpia Fuina aveva denunciato la sparizione al momento della riesumazione.
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