giovedì 27 dicembre 2012

Pisticci: Centro per l’impiego della Valbasento in uno stato di abbandono

I lavoratori del Centro per l’impiego (Cpi) della "Valbasento" denunciano lo stato precario in cui la struttura versa ormai da anni nonostante le numerose relazioni che sono state più volte inviate ai responsabili della provincia di Matera senza riscontro. “Noi impiegati operiamo in uno stato ‘selvaggio’ in quanto ammassati in una stanza di pochi mq con diversi di noi che si trovano a dover servire l'utenza senza condizioni di riservatezza. Privi di riscaldamento molti di noi si ammalano di frequente così come, fili elettrici volanti, rendono persino pericoloso stare al computer con il rischio di rimanere fulminati poichè filtra acqua dal tetto. Nei giorni di pioggia infatti, siamo costretti a limitare gli accessi. Gli impiegati operano quindi, in condizioni precarie e rischiose, con la pioggia e i calcinacci che cadono sulle loro teste e su quelle povere tastiere, apparecchiature obsolete, bagni impraticabili come quello destinato agli invalidi, riscaldamento ribadiamo inesistenti, documenti di cui si dovrebbe conservare la privacy alla mercè dell’utenza per mancanza di spazio e la stessa utenza servita in modo disdicevole. Manca un’azione straordinaria di manutenzione di cui nessuno vuole farsi carico nonostante le numerose relazioni di sollecito da parte del responsabile e degli operatori che giacciono da mesi ormai nei cassetti. A queste si aggiunge la relazione dei Vigili del Fuoco durante un sopralluogo nel quale si sottolinea lo stato di precarietà dello stabile, sottolineando un subitaneo intervento e che nega l’accesso ad una parte dei locali, perché ritenuta pericolante. Il nostro centro, un tempo così importante che faceva e fa da riferimento per un bacino di utenza molto ampio che annovera ben 9 comuni della provincia materana. Non solo è stato, per tanti anni, fiore all’occhiello della stessa dove numerosi giovani sono stati collocati nel mondo del lavoro e, quando le industrie hanno chiuso le porte, si è formato un nucleo operativo di supporto ai lavoratori in mobilità, ospitando il referente provinciale adibito a tal uopo. Oggi questo centro si trova in uno stato fatiscente e di degrado, lasciato a se stesso senza un intervento consapevole ed efficace da parte di chi, pur essendo preposto, non dà le risposte necessarie. Si assiste a un continuo rimpallo tra gli organi competenti che ad oggi, non hanno portato a nulla se non a risposte frammentarie o addirittura ‘non risposte’. Eppure per recuperare questo Cpi basterebbe veramente poco a detta degli esperti: qualche foglio di catrame al soffitto che eviti infiltrazioni d’acqua e il distacco dell’intonaco, la copertura dei cavi elettrici con un adeguamento secondo la normativa vigente in materia di sicurezza, termosifoni funzionanti, l’accesso ai bagni soprattutto a quello per disabili visto che nell’organico ce ne sono diversi. Un periodo temporaneo di chiusura o anche con i manutentori presenti per noi non è fondamentale, basta che si prenda qualche decisione in merito: siamo stanchi di non essere ascoltati e snobbati sia dalla provincia che dalla Regione Basilicata! E’ solo questo che chiediamo: per poter continuare a dare rispettabilità al nostro servizio. Ci si aspetta quindi, che da una città come Matera, candidata a divenire capitale della cultura e che dovrebbe fare in modo che tutta la provincia venga portata insieme in questo processo, giunga un segno positivo di riscontro addossandosi questa patata bollente e il benessere dell’organico che vi lavora prodigandosi in un’opera urgente di manutenzione prima che avvenga l’irreparabile".

(Gabriele Elia)



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