La biblioteca “Massimo Rinaldi” continua ad essere il luogo e il polo culturale per eccellenza della città jonica dove si scoprono e conoscono e talenti della città. Così venerdì 21 dicembre la poetessa Laura Di Vincenzo ha presento il suo libro: “Con un fil di voce”. Una raccolta di versi che può essere definito un trattato di antropologia sull’essenza dell’uomo, la carica insita di spiritualità presente in ciascuno di noi che si può manifestare in tanti modi: dialogo, comportamenti, riflessione. E proprio quest’ultima ha ispirato l’autrice nello scrivere la silloge i cui componimenti sono stati pensati la notte, quando regna il silenzio e si viene illuminati da una luce misteriosa, di eterno, che ti spinge inconsapevolmente e mettere nero su bianco tutti i sentimenti e gli stati d’animo che si vivono: inquietudine, illusione, gioia e felicità espressi con sensibilità utilizzando un linguaggio, come ha sottolineato Maria De Michele che ha curato la prefazione, di libertà, sincerità, di comprensione universale di cui questa forma di arte, la poesia, è una delle massime espressioni. Ma il testo della Di Vincenzo pone anche dei quesiti antichi quando il mondo: Chi sono? Da dove vengo? Dove vado? Un colloquio a due tra l’autrice e il lettore sul significato dell’esistenza in cui traspare all’orizzonte il dono della fede che anima i versi della Di Vincenzo e trasmettono il senso dell’assoluto, che pacifica l’anima e le dà consapevolezza della sua eternità, trasferendo così equilibrio e serenità attraverso le sue poesie che si possono catalogare anche come preghiere. Nonostante l’autrice abbia scoperto da soli due anni la sua vena poetica, “Con un fil di voce” è una raccolta di poesie che è stata apprezzata molto anche dalla critica presente in sala per la sua disarmante spontaneità, in cui l’autrice sembra sia stata accompagnata nella sua scrittura da una mano Invisibile. L’appuntamento culturale è stato organizzato dall’associazione Achernar della Prof.ssa De Michele e ha visto la partecipazione anche del poeta Rocco Campese, che ha introdotto i lavori. La giovane Vittoria Spada ha letto alcuni passi della raccolta di poesie con in platea anche l’assessore comunale alla Cultura Massimo Scarcia.
(Gabriele Elia)
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