"E’estremamente grave e molto preoccupante quanto affermato dalla Direzione Nazionale Antimafia nella sua ultima relazione (dicembre 2012) in merito alle indagini condotte sui fatti del Metapontino. Riteniamo allarmante soprattutto la mancanza di comunicazione tra la Procura di Matera e DDA potentina, evidenziata da quest’ultima, nonché la sottovalutazione da parte degli inquirenti materani dei fenomeni che potrebbero essere riconducibili alla criminalità organizzata. Riportiamo fedelmente quanto è stato scritto dalla DNA. “La lapidaria relazione dei C.C. di Matera, sostanzialmente conforme a quella degli altri organi di Polizia Giudiziaria; - in assoluta coerenza con l’ostinata e pervicace rifiuto con la locale Procura della Repubblica di affrontare i pur sospetti episodi di estorsione; traffico di stupefacenti; atti di intimidazione; quali “reati spia” di una potenziale presenza di criminalità di tipo mafioso – nega l’esistenza nel territorio di qualsivoglia attività criminosa riconducibile alla criminalità organizzata”. Consapevoli di quanto la lettura in tempo reale dei fenomeni mafiosi renda agonizzanti le mafie, auspichiamo una presa di coscienza maggiore".
(Comunicato stampa)
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