Traditi dalla Calabria, abbandonati a se stessi in un contesto – quello della Sibaritide - dove concetti come “sviluppo” e “progresso” sono solo parole vuote di significato. E’ questo lo stato d’animo con il quale un consistente gruppo di operatori economici della fascia jonica cosentina ha deciso di “emigrare” verso lidi potenzialmente più accoglienti. Così come sta già succedendo per la sanità, con l’Alto Jonio cosentino che guarda verso nord, anche sul versante delle infrastrutture la linea sembra la stessa. Su queste basi, il “Codis3” (Comitato per la difesa e lo sviluppo sostenibile della Sibaritide) ha presenziato martedì sera in Basilicata all’incontro promosso insieme all’associazione lucana “NoScorie Trisaia” per discutere un tema interessante e senz’altro suggestivo: la costruzione di un nuovo aeroporto “della Sibaritide-Siritide”, a metà strada le due zone, da far sorgere – stando a quanto sino adesso è trapelato - nell’area di Policoro- Nova Siri. Dopo aver intascato il “no” secco della Regione Calabria sul progetto del nuovo aeroporto che sarebbe dovuto e potuto nascere a Sibari, il gruppo suddetto – formato da molti cittadini, imprenditori e operatori del territorio jonico cosentino – ha deciso infatti di mettere a disposizione di altri la propria voglia di fare. Ed è così che i primi reali interlocutori si sono mostrati i cittadini della vicina Basilicata, tanto che avantieri, presso la Sala Consiliare del Comune di Policoro (messa a disposizione, per l’occasione, dallo stesso primo cittadino), si è tenuto l’incontro sul tema in questione. Presenti, oltre al primo cittadino padrone di casa, anche il collega di Nova Siri e il vice sindaco di Rotondella. «L’incontro di Policoro è il punto di partenza di una pianificazione interregionale su vasta scala che mira ad inquadrare in che direzione economica il territorio vuole andare – informano quelli del Codis3 -. Sì è posto sotto la lente cosa realmente vogliono i territori della Sibaritide e della Siritide, che devono essere considerati in un'ottica ormai unitaria per mirare ad una crescita considerevole. Come Sibaritide – insistono - siamo il “traino” del Pil della Calabria, ma siamo poco considerati dal Governo regionale. Così come già successo per la sanità, anche le infrastrutture e i collegamenti vengono penalizzati. E allora non resta che guardare verso nord, verso la Basilicata, che soffre di problematiche simili. L’aeroporto è da inquadrarsi come un luogo di servizi che sta al centro di un progetto molto più largo che vede l'area calabro-lucana quale "contenitore" di tutta una serie di opportunità di sviluppo che vanno al di là del solo settore turistico, allargando le vedute verso un'idea globale che offra opportunità diverse ad un territorio che vuole evolversi»..Differente dal parallelo progetto dell’aeroporto a Pisticci, quello della Sibaritide-Siritide mirerebbe a valorizzare di più la fascia jonica lucano-calabrese. Tutto ciò «in un’ottica più larga – chiudono quelli del Codis3 - alla luce dell’ormai finanziata Roseto – Sibari, che diventerà a 4 corsie e permetterà di raggiungere Nova Siri in breve tempo- E poi c’è la Sibari – Firmo che collega all’A3: l’aeroporto si riaggancia all’interno di questo disegno che collegherebbe le fasce indicate dal Tirreno allo Jonio». La struttura sarebbe inoltre di supporto e di volano per il neo distretto turistico Appulo-Lucano -Calabrese nato pochi mesi fa dalla volontà delle tre regioni che si affacciano sul golfo di Taranto.
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