venerdì 15 febbraio 2013

Colobraro: grave debitoria rende incerto futuro della discarica

Consiglio Comunale sulla discarica ieri a Colobraro. Alla fine il consiglio approva la mozione con la quale non resta che ribadire l’impossibilità dal punto di vista finanziaria e di bilancio per il Comune di Colobraro di subentrare in tutti i rapporti giuridici, patrimoniali ed economici della disciolta Comunità Montana, in quanto i costi dell’operazione non sono assolutamente gestibili col bilancio comunale, tantomeno è prevedibile che gli utili di gestione relativi ai 10/15mila mc da abbancarsi consentano di rientrare dell’anzidetta considerevole somma.​
Parimenti non appare percorribile la strada, pur emersa in alcuni incontri istituzionali, di far ricorso al fondo rotativo di cui alla DGR 77/2012 in quanto, si ripete, l’eventuale utile di esercizio di derivante dallo smaltimento di 10/15mila mc non consentirebbe la restituzione dell’ingente somma. Pertanto, il Comune di Colobraro, pur dichiarandosi disposto alle condizioni che sotto si diranno, a subentrare nella titolarità dell’impianto, di certo non intende subentrare nei rapporti patrimoniali ed economici della precedente gestione, ovvero debiti per € 1.025.385,03 , dei quali dovrà/potrà farsi carico solo il Commissario liquidatore e/o la Regione Basilicata.
Relativamente ai costi per le opere/interventi prescritti dall’A.I.A., quelli straordinari necessari al corretto funzionamento degli impianti ed ai relativi accantonamenti per la post-gestione, pari ad € 3.192.610,26 il Comune di Colobraro - non volendosi esimere dalle future responsabilità relative al proprio periodo gestionale- potrà impegnarsi, al più, a contribuire per 1/12 (ovvero relativamente ai 10.000 mc sui 120.000 mc totali che, per quanto suddetto, si andranno ad abbancare durante la propria gestione), per una somma pari ad € 266.050,85.
Tuttavia, si rimette alle competenti autorità regionali, alla luce di tutto quanto innanzi esposto, la valutazione in ordine ai vantaggi economici di un intervento costosissimo che dovrebbe permettere di abbancare soltanto 10/15mila mc di rifiuti (costo unitario per tonnellata pari ad € 83,24); la cui utilità per la situazione provinciale dei rifiuti, quale è data conoscere solo indirettamente, è tutta da verificare. Dunque, allo stato e senza opportune garanzie da parte degli Enti competenti, non si ritiene opportuno per il Comune di Colobraro addivenire alla sottoscrizione dello stato di consistenza, che non tenga conto di quanto riportato nella presente relazione; in particolare si resta in attesa degli opportuni atti regionali dai quali si evinca che il Commissario liquidatore e/o la Regione si facciano carico.
Il Comune di Colobraro, qualora la Regione dovesse ritenere utile ed economico proseguire nell’ampliamento, è disposto ad accollarsi solo, e per quanto già innanzi esposto, 1/12 del costo degli interventi infrastrutturali di cui all’AIA, ad € 266.050,85, accedendo al fondo rotativo. Il Comune di Colobraro, viceversa, non ritiene economico (vedi i costi di cui sopra), opportuno (per quanto esposto in relazione e per le tante problematiche avute dalla discarica negli anni: incendi, perdite percolato, scivolamento rifiuti, franosità diffusa) ed utile (vedi analisi costi per tonnellata) proseguire nella coltivazione/abbancamento delle vasca esistente (le cui opere di chiusura e la post-gestione trentennale potrebbe attestarsi in capo ad un commissario ad acta, il quale potrebbe accedere al fondo rotativo; ovvero al Comune di Colobraro solo previo trasferimento delle relative somme); per cui propone di investire in un diverso progetto di ampliamento della discarica per ulteriori 95.000 mc, di cui si farà a breve promotore, il cui costo dovrebbe essere di circa € 2.000.000 (costo unitario per Tonnellate pari ad € 21, 1); quindi con un costo per tonnellata inferiore di ben € 62,14 ed i cui tempi di realizzazione sarebbero di circa 6mesi, salvo il computo ,dei tempi relativi all’iter autorizzativo regionale; nel qual caso, il Comune di Colobraro si farebbe carico di accedere al fondo rotativo per l’intero importo da investire, salvo valutare se realizzare l’intervento in project financing con l’aiuto di imprenditori-gestori privati.

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