mercoledì 27 febbraio 2013

Elezioni politiche: analisi post voto di Latronico (Pdl) e D'armento (Fratelli d'Italia)

Il giorno dopo i risultati definitivi ogni partito cerca di capire e analizzare il voto. “Un risultato, quello lucano, che non si differenzia di molto dal dato nazionale con l'emergere di una forza elettorale, il movimento di Grillo, che interpreta le condizioni di disagio sociale che in Basilicata assumono tratti allarmanti, insieme a sentimenti di antipolitica”. Lo ha dichiarato il senatore del Pdl, Cosimo Latronico, commentando il risultato elettorale in Basilicata. “In questo difficile contesto il Pdl e la coalizione di centro destra conservano in Basilicata una forza di rappresentanza del 25 per cento che, pur ridimensionata rispetto alla tornata elettorale del 2008, continua ad essere l'unico presupposto per la costruzione di uno schieramento alternativo al centro sinistra che da 20 anni domina la scena politica lucana con risultati sul piano della resa sociale discutibili. Il drastico ridimensionamento elettorale del centro sinistra, che si era attrezzato per risultati debordanti, schierando senza scrupoli uomini delle istituzioni e di governo della regione, è solo la conferma di un malessere che cova da tempo e che è alla ricerca di sbocchi e soluzioni. Il Pdl si ripropone l'obiettivo di servire questa prospettiva di cambiamento di cui necessita la democrazia della Basilicata ed anche il suo tessuto sociale ed economico. Il voto nazionale - conclude Latronico - conferma la capacità del presidente Berlusconi e del centro destra di interpretare larghi strati di cittadini e di sensibilità radicate del tessuto connettivo della società italiana che hanno espresso una significativa rappresentanza parlamentare con cui qualunque ipotesi di governo del Paese dovrà necessariamente confrontarsi".
Diversa invece l'analisi del voto di Giuseppe d'Armento, candidato con Fratelli d'Italia. "È arrivata l’ora dell’umiltà, imposta dalla storia e dalle scelte degli ultimi decenni, al cospetto del malcontento popolare che ha fatto sua questa tornata elettorale. I partiti maggiori , il PD e il PDL, avrebbero potuto salvarsi dallo Tsunami Grillo anche in zona Cesarini: se avessero rispettivamente espresso Renzi e Meloni come candidati premier, forse gli Italiani avrebbero apprezzato questo forte segnale di rinnovamento e avrebbero dato meno impulso al ciclone 5 Stelle; cosi non e’ stato , purtroppo, e si e’ scelto di voler perpetrare e perpetuare “il vecchio e il consunto”; le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti e a danno del popolo intero: affermazione della rabbia popolare, paralisi amministrativa, ingovernabilta’ e perdita di credibilita’ internazionale. Questi i dati più evidenti ed allarmanti. La stagione delle autoindulgenze plenarie è finita, e chi sbaglia paga (o dovrebbe pagare, almeno spero). Ad aver vinto in Basilicata sono l’astensionismo e la protesta ( schede bianche e nulle ) che, sommate, raggiungono il 36% ; Il M5S è stata la risposta alla partitocrazia perpetrata per lustri con azioni e decisioni distanti anni luce dalla volonta’ popolare. il PD regionale inizia ad implodere su se stesso e a comprendere che la politica deve essere subordinata allo stato di diritto e non allo stato di privilegio. Il PDL lucano esulta pur avendo perso il 50% dei voti e pur trasfigurato da Popolo della libertà a comunità berlusconiana , e i suoi militanti, da bravi pagani della politica, possono avere da oggi ben due idoli: il primo e’ Berlusconi, che con la sua impareggiabile capacita’ di penetrazione elettorale, ha illuminato della sua luce il buio PDL locale e impedito la fragorosa debacle che sarebbe stata, invece, garantita dalla malagestione partitica, dispotica ed autoreferenziale, di Viceconte e Latronico; il secondo e’ il “Porcellum”, da sempre caro a Demetra e simbolo di fecondità (sempre per i pagani). I partiti ed i loro uomini hanno perso, come giustamente riporta oggi su Il Quotidiano il Direttore Serino, e queste elezioni danno un dato soprattutto culturale ancor prima che politico: l’Italia è spaccata nelle coscienze e troppe persone non si rivedono né nei partiti né in Grillo, ma nel silenzio e nel rifiuto del voto. Noi di Fratelli d’Italia, senza rimborsi elettorali e poteri forti alle spalle, siamo in parlamento come terza forza di destra ed il nostro voto è stato d’opinione. I grandi del PDL hanno perso al lordo della presenza di Berlusconi ed infatti mi chiedo: se Latronico ha perso mille voti rispetto alle scorse politiche a Nova Siri ed a Policoro il PDL ha confermato meno della metà dei voti delle ultime comunali, questo cosa significa? Che il PDL locale ha veramente poco da festeggiare, a meno che non sia stata introdotta la consuetudine , tutta americana, di organizzare feste in occasione dei funerali. Solo l’on.le Latronico puo’ festeggiare, lui sì che ha ottenuto il suo obiettivo: la sua permanenza a Roma. La pattuglia parlamentare pidiellina è diventata una coppia di fatto. Berlusconi ha salvato la baracca in Basilicata, Fratelli d’Italia senza amministrazioni e parlamentari ha preso un decimo del PDL: sicuramente un avvio fiducioso e colmo di speranze. Da oggi parte la nostra marcia, difficile, perché fatta col cuore e non col calcolo. Crediamo nella politica perché siamo cittadini e guarderemo sempre non solo ai nostri elettori, ma a tutti i cittadini, sicuri ed un po’ più presuntuosi perché il nostro obiettivo non è solo vincere, ma farlo un giorno con quel 30% di italiani che nella politica non crede più. A livello locale sono soddisfatto del risultato per il quale mi sono personalmente battuto insieme con pochi veri amici: nel Metapontino 659 voti, di cui 184 a Nova Siri. Ottime le risposte nei paesi del Metapontino. Qui a Nova Siri il malcontento popolare firmato Grillo non ha intaccato le preferenze che il sottoscritto aveva incamerato alle comunali che, anzi, sono aumentate. Segno tangibile dell’apprezzamento per il mio operato politico, sempre limpido e coerente, sempre autonomo e ingestibile da altri, sempre nel segno del volere del popolo. Testa alta e schiena dritta, come Fratelli d’Italia vuole, e come il PDL non vuole perche’, invece, ama le posizioni prone. E non mi spiego gli atteggiamenti di alcuni amici come il Prof. Leonardo Giordano, uomo di indiscutibile valenza culturale e spessore umano; vi è una stima storica comprovata nei suoi confronti dalle elezioni regionali del 2010 quando Latronico impose di supportare Castelluccio ed io, invece, autonomamente, da solo salii sul palco con Leonardo: se chi, come lui, ha toccato con mano l’indole monarchica dei domini del PDL e poi si mette in prima persona a tirare il loro carretto alle elezioni e’ la triste prova che pur dopo una lunga e coerente storia di militanza a prevalere non sono gli ideali ma forse le opportunita’. Giustamente Di Consoli scrive che da oggi serve un po’ più di autocritica, e io, nel mio piccolo sono disposto a farla: chiedo a me stesso come ho fatto a dare fiducia, 4 anni fa, a Latronico e Viceconte. Bene, la risposta è semplice: non c’è mai stata democrazia ed il rapporto personale è sempre stata l’unica garanzia politica, garanzia, amaro dirlo, fallace. Per questo Fratelli d’Italia non dovrà mai più ripetere gli stessi errori del PDL, noi ci metteremo sempre in discussione, sempre! Ringrazio i 659 amici di Nova Siri e dei paesi del Metapontino: di Policoro, Pisticci, Bernalda, Scanzano, Montalbano, Tursi, Colobraro, Rotondella, Craco, S.Giorgio e Valsinni. Un vivo grazie, in particolare, con il cuore, alla mia guida ideale , il cons. reg. Mario Venezia e al mio gagliardo amico Giorgio Santoriello! Siate fieri della vostra scelta , Fratelli d’Italia per una Basilicata a testa alta !"

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