L’opera dell’autore Giuseppe Iannarelli continua a fare da eco alla voce degli ultimi, guadagnando sempre maggiore consenso nel panorama letterario nazionale. Già lo scorso 3 novembre l’autore Rocchese che ha avuto i natali a Colobraro in Basilicata si era distinto nella nobile arte della poesia aggiudicandosi il titolo di Campione Regionale di Poetry Slam in Basilicata e 42° “con un punteggio di 71,50 su una media generale di 80/100” nella classifica dei 116 finalisti giunti da ogni regione d’Italia per contendersi il podio alle finali Nazionali di Bologna lo scorso 25 novembre 2012. A Bologna l’Autore rompe gli schemi, recitando componimenti inediti dai temi forti ed attuali portando all’attenzione del pubblico, problematiche che riguardano le nostre terre e la nostra gente, Giuseppe parla di sud, ma in particolar modo delle “Terre del silenzio” e la fascia litorale Jonica a confine tra Basilicata e Calabria. Giuseppe porta il suo contributo, facendo poesia di denuncia, durante la giornata mondiale della poesia dedicata alle rovine di Sibari, l’evento organizzato dalla poetessa Anna Lauria in collaborazione con il Museo Nazionale di Sibari ed il comune di Cassano allo Jonio, ha chiamato a raccolta lo scorso 23 marzo, autori da tutta Italia per regalare i propri versi all’antica città di Sibari rovinosamente seppellita dal fango da una recente esondazione del fiume Crati, i versi dei poeti sono poi stati esposti in una mostra di poesia visiva curata dalla poetessa Anna Lauria. Allestita all’interno del museo Nazionale Archeologico della Sibaritide la mostra rimarrà esposta fino al 23 maggio 2013 con lo scopo di valorizzare la poesia visiva e sostenere-sensibilizzare sulla grave esondazione del Crati che ha colpito gli scavi di Sibari. Ma la conferma più forte, di un’opera che sa parlare al cuore di chi ancora riesce ad indignarsi dinanzi agli abusi, arriva dal Premio Letterario Nazionale “Un libro amico per l’inverno”, dove l’autore viene premiato con Menzione D’onore per il suo libro “Il sangue dei miserabili” presentato per la prima volta al pubblico il 7 agosto 2012 nel Castello Svevo di Rocca Imperiale nell’ambito della Prima Mondiale della mostra dedicata all’opera di Lawrence Ferlinghetti “Sulla rotta di Ulisse” e la raccolta “Il mare dentro noi” (Aletti Editore). La cerimonia di premiazione del Premio Letterario Nazionale “Un libro amico per l’inverno 2013”, si è svolta sabato 20 aprile a Rende-Cosenza, all’interno del complesso comunale Museo del Presente. Il Premio Letterario giunto alla sua seconda edizione, ha visto la partecipazione straordinaria di 630 autori da tutta Italia e dall’estero, con 45 opere finaliste, una selezione nata dal lavoro di due eccellenti giurie, una formata da giovani lettori-lettrici ed una giuria tecnica formata da autori, pubblicisti e giornalisti presieduta dalla poetessa e giornalista Michela Zanarella. La cerimonia si è svolta all’interno della sala Tokio “Museo del presente”, in uno scenario magistralmente curato dalla GueciAssociazioneCulturale ideatore e promotore del Premio Letterario. Conduttrice della serata è stata la Poetessa Anna Laura Cittadino Presidente dell’associazione Gueci, che, nell’assegnare la Menzione d’Onore all’autore Iannarelli ne ha voluto dapprima sottolineare la matrice poetica e la provenienza dal Paese della Poesia per antonomasia quale è divenuto Rocca Imperiale con “Il Federiciano”. Anna Laura Cittadino ha motivato la Menzione D’onore al libro “Il sangue dei miserabili”, leggendo al pubblico presente in sala, la prefazione al libro scritta da Ferdinando Di Leo, Sindaco di Rocca Imperiale. A consegnare il premio all’autore, è intervenuto l’Attore-Autore Giuseppe Lorin delegato a rappresentare la casa editrice “Aletti Editore” che ha avuto ben quattro libri premiati in concorso, tra i quali “Il sangue dei miserabili”. Giuseppe Iannarelli ha ringraziato le giurie per il premio assegnatogli precisando che la sua più grande soddisfazione sta nel fatto che il contenuto del suo libro è riuscito a far vibrare il cuore di lettori attenti, giovani e meno giovani, due diverse generazioni a confronto, le giurie che hanno letto e valutato le opere in concorso, portando all’attenzione del grande pubblico libri dai più profondi contenuti etici, sociali e morali, esaltando quei valori che il nostro tempo sembra aver accantonato per inseguire iniqui materialismi. L’Autore ha parlato al pubblico descrivendo come ogni giorno, sulle nostre terre “belle e maledette”, si consuma il silenzioso martirio di tanta povera gente, gli ultimi, i miserabili. Le parole dell’autore hanno catturato l’attenzione del pubblico che per qualche minuto ha potuto immergersi, se pur con l’immaginazione, in realtà tristi quali possano essere ancora oggi condizioni di vita e di lavoro fuori da un concetto legale, ma soprattutto fuori da una concezione umana di vita e di lavoro. A termine Giuseppe Iannarelli auspica che sempre più libri come il suo possano diventare la voce di chi, spinto dal bisogno, è costretto al silenzio e di conseguenza non può essere ascoltato.
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