Ora è il momento di essere comunità. La Tradeco chiude i cancelli? No, è Policoro che le chiude le porte
L'improvvisa chiusura dei cancelli dell'isola ecologica, dove si trovano i mezzi per la raccolta dei rifiuti, con gli operai che si recano al lavoro come ogni giorno e scoprono di essere stati cacciati, sono fatti che svelano senza bisogno di alcuno sforzo interpretativo il valore etico e morale della Tradeco e quanto la ditta abbia rispettato e rispetti il senso del lavoro, i suoi dipendenti e una città che è stata fin troppo generosa nei suoi confronti. A nostro parere anche troppo e troppo irresponsabilmente.
Non c'è dubbio che la ditta ha ingaggiato un feroce braccio di ferro nei confronti dell'amministrazione, che a questo punto si trova costretta ad abbandonare ogni maschera e a rivelare quanto erano fallaci i suoi annunci, ripetuti quasi a scadenza settimanale da qualche mese a questa parte, di trovarci in prossimità di una pacifica e definitiva risoluzione consensuale del contratto.
Allo stato attuale delle nostre conoscenze pare che la Tradeco sia scesa sul piede di guerra in seguito alla comunicazione dell'aggiornamento del contratto presentato dal Comune di Policoro ed elaborato dal DEC e dagli uffici tecnici. La Tradeco non ha avuto tutte quelle titubanze che abbiamo sempre contestato a questa amministrazione nel dichiarare guerra ad un'intera città. Se invece di combatterci e/o snobbarci il sindaco ci avesse ascoltato un anno fa, ora non saremmo in queste condizioni.
Parliamo di stato attuale di conoscenze che come quelle di tutti i policoresi sono sommarie, perchè l'amministrazione fino a questo momento ha chiuso in un quasi segreto i termini di ciò che definiva fino a ieri una "risoluzione consensuale".
Pare che la ditta altamurana al momento non si trovi solo in un punto di forza materiale dal quale può minacciare di sommergere di spazzatura l'intera città, ma abbia carte importanti da giocare anche dal punto di vista legale: una serie di cavilli da far valere in sede giudiziaria (non ultimo probabilmente proprio il Dec) che sono stati prodotti da un atteggiamento non chiaro e non deciso fin dall'inizio da questa amministrazione e che potrebbero costare caro non solo all'igiene della città, ma anche alle casse comunali. Il problema è grave e durante questo anno si è andato aggrovigliando ancora di più.
Siamo sempre stati critici riguardo alle modalità con cui il Comune ha affrontato la questione (non è una novità), ma questo non è il momento di addossare le colpe e di svilire la forza della città con facili e criminali speculazioni politiche. Questo è il momento in cui Policoro deve rivelarsi una comunità, trovare unione e spirito civico e isolare quanti, solo per calcoli egoisitici, persino in un'occasione così grave sono pronti a farci sommorgere dalla monnezza e a godere di un'eventuale sconfitta dell'amministrazione a favore di una ditta che ha portato solo danni alla città da quando ha varcato le sue porte. Questo è il momento di stringerci intorno all'amministrazione, a patto che Leone capisca che è arrivato il momento di parlare finalmente chiaro e con umiltà. E soprattutto a patto che lasci partecipare la cittadinanza, che fino ad ora ha esluso, dalle decisioni che riguardano il futuro appalto di gestione rifiuti. Perchè abbiamo l'impressione che stiano preparando altri macelli, forse più efficienti ma di sicuro esageratamente costosi.
Ce la fa questa città a diventare unita, onesta e partecipata almeno nel momento del bisogno o dobbiamo abbandonare ogni speranza?
Noi di Karakteria ancora una volta, responsabilmente, siamo pronti a fare il nostro dovere di cittadini impegnati, dovessimo dare persino la nostra disponibilità a creare un gruppo di volontari disposti a fare il giro della raccolta quotidiana dei rifiuti: noi, gli operai della Tradeco che devono capire che l'unica soluzione ai loro problemi è passare a lavorare per un'altra gestione e tutti i cittadini. Questo è il momento della prova per Policoro ed è una prova di comunità, di civiltà, di forza e di onestà politica ed intellettuale.
La Tradeco non deve permettersi di minacciarci con metodi che rasentano la matrice delinquenziale. Se entro 72 ore non avrà riaperto i cancelli incorrerà nel reato di interruzione di servizio pubblico e il contratto sarà rescisso automaticamente.
L'amministrazione deve finirla di titubare e nascondere la verità: deve mostrare di essere in grado di guidare la città, deponendo pregiudizi e boria. Le opposizioni devono assumere un atteggiamento responsabile e non speculare sul disastro, ma lavorare per il bene comune, oppure la smettano anche loro di fare politica. Noi cittadini, insieme ai parrocchie e agli operai che dovranno percepire il loro salario anche a costo che sia direttamente il Comune a saldarlo, dovremmo capire che il momento è difficile e che probabilmente dovremo affrontare qualche disagio (al quale tra l'altro prima la Viri, poi la Tradeco ci hanno abituati in questi anni), ma abbiamo la possibilità di guadagnare una comunità che si sta sfaldando ogni giorno di più e di prepararci ad un'altra era di pulizia cittadina, in tutti i sensi. Dobbiamo capire che la città è nostra e che dobbiamo riprendercela. Riprendercela, in tutti i sensi.
Non condividiamo le affermazioni del capogruppo del Pd Gianluca Marrese (non sappiamo ancora se espresse a titolo personale o a nome di tutta la sezione cittadina, particolare che è bene che venga chiarito al più presto): Marrese ancora insiste sull'utilità di dialogare con la Tradeco e a questo punto di cedere ai suoi ricatti. Dialogo significa oggi più che mai cedere alle richieste della società altamurana che riguardano l'addossamento di spese di discarica a carico dei policoresi e un aumento del suo compenso per un servizio di raccolta differenziata che è stato sempre scadente e a dir poco "non sempre veritiero". Non abbiamo mai ritenuto ingenue le richieste trasversali di quanti chiedevano un aumento di compenso per la Tradeco al fine di risolvere il problema.
Abbiamo avanzato fin dal primo giorno di servizio della società altamurana e fin dalla prima lettura del contratto il dubbio che qualcuno nell'immediato futuro avrebbe aumentato i costi del servizio e che questi "qualcuno", disseminati fra le fila della maggioranza passata e presente e dell'opposizione, nonchè in qualche ufficio che conta, non avesse mai smesso di lavorare per rispettare l'idea di un facile aumento e che a tal fine abbia prodotto anche le titubanze amministrative di questo ultimo anno. Sono solo i nostri soliti dubbi, ma vanno presi da tutti in seria considerazione.
Non riteniamo sensate le richieste di dimissioni del delegato all'ambiente Lippo, non perchè non gli addossiamo responsabilità che si è mostrato in grado di non poter sopportare (di ciò la colpa maggiore, evidenziata anch'essa fin dal primo giorno dell'insediamento della giunta, è di Leone e di chi insieme a lui ha composto la giunta, sottovalutando l'importanza di istituire un' assessorato all'ambiente in grado di poter giocare una partita così dura e delicata, invece di delegarla): riteniamo inopportuna e irresponsabile al momento ogni richiesta di dimissioni, per il semplice fatto che è assurdo chiedere la testa dei timonieri durante la burrasca, a meno che l'obiettivo non sia quello di far affondare la nave... e poco importa se i passeggeri di quella nave sono i policoresi.
I conti con i timonieri si faranno subito dopo e andranno fatti senza sconti da parte dell'opposizione che invece su tante altre cose pare essere in una perenne stagione di saldo e da parte della maggioranza che deve iniziare a prendere coscienza che così non va e occorre invertire rotta.
Condividiamo l'urgenza di convocare al più presto un Consiglio Comunale Aperto all'intervento attivo dei cittadini, dunque all' edificazione della comunità policorese.
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