mercoledì 18 settembre 2013

Basilicata: Assunzioni “sospette” ad Acquedotto Lucano.



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Una decina quelle su cui la magistratura vuole vederci chiaro. Perché sarebbero state effettuate senza le procedure espressamente previste dalla Legge n.133 del 2008 (che dispone, tra l'altro, la necessità di “procedure ad evidenza pubblica per l’acquisto di beni e servizi e per l’assunzione di personale” ndr). Si tratterebbe (il condizionale è d’obbligo) di contratti “di favore” destinati a “parenti ed amici” di uomini politici, amministratori locali e dirigenti di Aql (società per azioni operativa dal 1 gennaio 2003). Per questo, nei prossimi giorni, due dirigenti della public utility lucana (il cui capitale azionario appartiene ai 119 Comuni soci - nella misura di un euro per ciascun abitante - e alla Regione Basilicata, che detiene il 49 per cento dello stesso capitale) saranno ascoltati dai magistrati della Procura della Repubblica di Potenza nell’ambito di un’inchiesta (condotta dal pm Francesco Basentini) sulle assunzioni fatte dal 2008 in poi nell’azienda che gestisce – in applicazione della Legge Galli - il servizio idrico integrato (dal prelievo alle sorgenti, al trasporto attraverso gli acquedotti e la rete idrica, dalla distribuzione nelle abitazioni fino alla depurazione negli impianti di trattamento) in Basilicata. Al momento non ci sono indagati. Altro non è dato sapere.(sassiland),'

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