domenica 1 settembre 2013
Policoro: Marketing territoriale. L’Apt snobba la fascia jonica
L’Apt (Azienda di promozione turistica) di Basilicata ignora Policoro e il mare del Metapontino. Sulle pagine di marketing territoriale pubblicate sui grandi media nazionali, tra cui Tv Sorrisi e Canzoni, dal tema: “Basilicata che spettacolo” non c’è traccia di grandi eventi culturali della fascia jonica. Da Nova Siri a Bernalda/Metaponto, oltre 50 mila abitanti tra cui la stessa Policoro e Pisticci, tra i Municipi più grandi dei 131 regionali, nessun evento merita di essere inserito nelle politiche di promozione del territorio, pagate attingendo dalle tasche dei contribuenti e dai fondi comunitari, anch’essi soldi pubblici. Ci sono Brindisi di Montagna con la Storia bandita, il Volo dell’Angelo e dell’Aquila rispettivamente a Castelmezzano e San Costantino Albanese, Aliano e Valsinni con i parchi letterari di Carlo Levi e Isabella Morra, la Cripta del peccato di Matera, il castello federiciano di Lagopesole, la città dell’utopia di Campomaggiore. Tutto qui? E il resto del territorio? Nessuna menzione nella pagina regionale dove spicca lo slogan: “Grandi attrazioni tra storia, natura ed emozioni. La scoperta che ti sorprende!”. Ed ha sorpreso, in negativo, sia i residenti di una delle zone più popolose della Lucania che gli stessi turisti che non si capacitano dei motivi per i quali il Metapontino viene escluso dagli “attrattori” regionali. Ci risulta che il volo dell’Aquila finora non ha registrato le presenze sperate alla vigilia, mentre gli altri eventi sono consolidati nel tempo con numeri consistenti. Però la pagina promozionale Apt poteva essere allestita con un criterio più saggio: quello di dividere la Basilicata per aree e individuare almeno un happening per ciascuna di esse. E invece chi l’ha congegnata non è stato dello stesso avviso penalizzando oltremisura il tempio di Hera di Metaponto, la festa di San Bernardino a Bernalda, quella di San Rocco a Pisticci, tra le più seguite in regione dopo la Madonna di Viggiano, San Gerardo di Potenza e la Bruna di Matera. Per non parlare poi del museo della “Siritide” di Policoro o lo stesso polo culturale di Metaponto che ospita reperti archeologici della millenaria storia della Magna Grecia. Ebbene non si poteva inserire un pezzo di storia comprensoriale nelle politiche delle offerte culturali regionali? A meno che l’Apt o l’ufficio regionale preposto non abbia pensato che gli eventi jonici non siano all’altezza di quelli promossi nella pagina di informazione turistica. Se così fosse bisognerebbe capire con che parametri/criteri la Regione stabilisce quali sono gli eventi di una certa rilevanza e quali non lo sono, anche per dare una dritta agli amministratori locali e sollecitarli ad inventarsi un evento che possa riscuotere un certo successo ed entrare nella lista privilegiata degli appuntamenti culturali degni di attenzione nelle politiche di esportazione culturale lucana. A meno che non ci sia un peccato di fondo che con la cultura ha poco a che spartire ma è un parente stretto del peccato originale che non è la chiesa di Matera ma la politically incorrect tipico del diavolo quando ci mette la coda! E pensare che il Dg dell’Apt, Giampiero Perri, nel 2012 è stato insignito del premio Heraclea dall’associazione di Matera “I colori dell’anima” proprio a Policoro per i suoi meriti nelle politiche di promozione della Basilicata. O meglio solo di una parte! Se l’avesse propagandata tutta avrebbe meritato il Nobel.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)
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