venerdì 6 settembre 2013
Zanonato, la Cgil e le gondole di Nova Siri
Che cosa centra il ministro Zanonato con le gondole e la splendida cittadina di Nova Siri bagnata dal mar Jonio?
Fosse solo per un comunicato stampa che abbiamo scritto nel maggio del 2009? Anche nel 2009 c’era la volontà di trivellare il mar Jonio e il golfo di Venezia, nello jonio era stata presenta l’istanza di ricerca petrolifera della Consul Service srl. C’era il governatore del veneto il leghista Galan che si opponeva e otteneva dall’allora Ministro dello Sviluppo Economico di salvare il golfo di Venezia dall’Eni per il rischio di veder sprofondare una sua città a causa della subsidenza. Anche Nova Siri si trova in una zona depressa e per alcuni punti addirittura sotto il livello del mare, è un’area alluvionale e come la pianura veneta è molto soggetta ai fenomeni di subsidenza. E non è un caso che la zona archeologica di Capo Colonna (sempre sulla fascia jonica), luogo dove Pitagora creò la prima scuola di matematica del mondo ,stia sprofondando a causa della subsidenza collegata anche alle estrazioni petrolifere come dichiarato dal geologo di fama mondiale Leonardo Seeber. Il governo di allora fu clemente e applicò, solo per il golfo di Venezia il principio di precauzione cautela ripreso dal ministro Zanonato, veneto anche lui (ex sindaco di Padova). E Nova Siri ? a Nova Siri due parlamentari della repubblica non hanno mai nascosto la loro tifoseria per il catrame ,e addirittura uno dei due ne ha fatto un cavallo di battaglia elettorale facendo credere ai lucani che il catrame estratto portasse benefici e ricchezza con una card carburanti . Propaganda elettorale? Forse. La benzina è prodotta dai petrolieri e, quindi, la carta idrocarburi incentiva il consumo e finisce per premiare non certo i lucani ma i produttori petroliferi. Neanche nella migliore agenzia pubblicitaria del mondo sarebbero stati capaci di studiare un simile strumento ,più trivelle, più litri e un costo della benzina più alto in Basilicata rispetto ad altre regioni. Ma il marketing del catrame è finito subito quando i veneti, sempre paesani di Zanonato, hanno voluto anche loro partecipare ai benefici economici del catrame lucano. Basta un ricorso ,o due contro i legislatori della card carburanti e il gioco è fatto e a rimetterci siamo sempre noi in Basilicata . Che dire , sono proprio in gamba questi veneti ,oggi si trovano con qualche litro di benzina per alimentare i vaporetti del canal grande senza però le trivelle in mare. E’ molto strano quello che accade in Basilicata: da una parte la storia delle acque del Pollino, pessimo affare per i contribuenti lucani a vantaggio sempre, e guarda caso, di una società veneta, la card carburanti da dividere con tante regioni d’Italia ,e le trivellazioni che possono essere eseguite nel mar jonio perché, secondo il Ministro, a minore sensibilità ambientale. In questo scenario la Cgil invita Zanonato a Potenza per parlare di cosa? Del lavoro che perderemo nel golfo di Taranto in turismo e pesca se realizzano le estrazioni a mare ? o del danno d’immagine che stanno subendo i nostri operatori turistici da una campagna mediatica pro catrame nei nostri territori. Ci auguriamo che la Cgil il principio di precauzione lo conosca bene , diversamente se lo faccia spiegare dal ministro Zanonato che lo applica alla lettera in alcune parti d’Italia. Ci auguriamo che anche il parlamentare Latronico , componente della commissione ambiente ,forte dell’esperienza maturata nella sua cittadina, lo conosca bene vista la storia lucana in termini di estrazioni petrolifere .Non per altro le società petrolifere che vogliono trivellar il Mare di Nova Siri faranno anche appello alla commissione ambiente di cui Latronico è il componente delegato dal Pdl nazionale per continuare con l’estrazione del catrame e d’affini in mare. Non dimentichiamo però che la legge non ammette ignoranza.Noscorie e Med No triv
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