"Ci fanno ridere!" . Questa è l'esclamazione di molti dei quali amano trascorrere ore spensierate presso i diversi cinema e teatri d'Italia, assistendo a diversi spettacoli comici di vario genere.
Pare che la comicità aiuti a non pensare. Gli ottimi risultati d'incasso al botteghino confermano il grande successo del genere comico licenzioso e triviale.
I vari Checco Zalone, Cettolaqualunque, e tanti altri talenti zeligghiani e non, ci raccontano una comicità epidermica, che non approfondisce le tante tematiche trattate, ma che, in larga misura, ci rappresenta.
Cosa racconta, in breve, tale comicità?
E' uno spaccato della nostra società, tecnologicamente molto progredita, consumista,sprecona,schizofrenica, istintiva, primitiva.
Il nostro status dinamico corre sempre più velocemente, ci guida il senso dell'utilità del gesto, del "fare" in movimento, del "tocca e fuggi", dello stare quasi sempre in superficie , percependo, riflettendo e sperimentando a 180°.
E' come se la maggior parte delle persone fosse guidata, in gran parte, dal "senso" del " non senso".
Cosa voglio dire?
L'approccio alla vita , per molti di noi, avviene in modo fin troppo rudimentale, opportunista, materialista.
Tutti stiamo vivendo un nuovo ciclo di vita, molto difficile, un periodo storico che non riusciamo a comprendere bene, nel profondo.
Quanto ci si sofferma ad osservare, a riflettere sui molti problemi che ci attanagliano?
La maggior parte della gente preferisce non pensare troppo allo schifo dei problemi vigenti. Meglio vivere divertendosi e godendo appieno del tempo a nostra disposizione.
Ecco il mutamento antropologico.
Ecco il senso della comicità volgare- neorealista, una comicità cruda, sguaiata, fisiologica, sempre più legata ad un linguaggio esplicito del corpo.
Ecco la fragilità nei riguardi del senso di appartenenza al genere umano , nei riguardi di una vita che si presenta lacerata, devastata , malata, anche a causa di una profonda crisi economica e del grave disastro ambientale.
Chi ci presenta questa comicità volgare è un artista , che prima ancora di essere tale, è anch'egli un uomo.
L'artista , con le sue opere, interpreta una parte della realtà , raccontandoci tante verità. Se vogliamo, l'artista del comico - volgare appare , ai nostri occhi, meno ipocrita rispetto al senso comune moralista, anche politico, ed è soprattutto per questo motivo che piace molto.
Il suo Linguaggio universale e trasversale lo si comprende facilmente, poiché ci rappresenta.
Dunque, serve a ben poco demolire e criticare duramente il suo operato, poiché anche questo modo di fare arte possiede un senso, una valenza.
Il fatto è , che col passare del tempo, l'evoluzione della storia umana non migliora né peggiora soltanto, semplicemente cambia, come energia in movimento.
Il continuo mutamento dei contenuti e dei linguaggi dell'arte fà sì che i messaggi da cogliere siano contenuti nel racconto, nella forma e nello stile di come l'opera si presenta. L'interpretazione del messaggio scaturisce dalla ricchezza del molteplice , da ciò che viene raccontato e da come viene raccontato, dalla complessità degli argomenti tirati in ballo, da ciò che è sottointeso e non rappresentato e dalle domande che ne scaturiscono.
Questa comicità, seppur volgare, piace molto, poiché risveglia la parte più meschina e brutale di tutti noi. E' un'arte trash, alternativa, più diretta, non elegante, non profonda. E' semplicemente un modo diverso, relativo di fare arte, come basarsi su un principio di " similitudine del soggetto", secondo il quale il comportamento del soggetto spettatore si riflette su quello cinematografico, letterario, iperdinamico, osservato.
Poi, ovvio, la volontà di voler assistere ad uno spettacolo di questa portata dipende molto anche dal gusto personale e dalla predisposizione, dallo stato d'animo dello spettatore.
Certo è , che l'autore di tale comicità ci propone un contenuto esiguo, povero...quasi niente, semplicemente vuole trasmettere una miriade , una cozzaglia di messaggi , smorzati da ironia, senza produrre gravi effetti collaterali......un semplice momento di evasione oltre lo schifo.
Giovanna Gentile
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