sabato 9 novembre 2013
Il parco del pollino va in fumo come la politica insostenibile di Pittella.
Nelle politiche insostenibili della regione Basilicata e dei suoi futuri aspiranti governatori in primis il locale Pittella c’è anche la centrale a biomasse e affini del Mercure .
Una centrale da 35/40 MW molto incompatibile in un parco nazionale ,bocciata dal Consiglio di Stato e che invece attraverso una conferenza di servizio della regione Calabria fa rivivere il vecchio progetto .Tutto mentre si sta cercando di far cambiare idea al parco che già si espresso con la comunità del parco contro. Spuntano sul territorio le famose compensazioni dal ministero(che prima non c’erano) per far aggiungere qualche sindaco al fronte di chi quest’impianto lo vuole per forza in contrasto con quanto, vogliono invece migliaia di cittadini.
Ma l’aspirante governatore Pittella ha minimamente idea di quali conseguenze ha questo impianto energetico ? La regione Basilicata equipara il combustibile derivato da rifiuti alle biomasse e legittima l’incenerimento di rifiuti anche nelle cementerie .Tutto questo costa quattro volte in più al cittadino in termini di costo smaltimento (anche se i cittadini differenziano il secco) ,in termini di trasporto rifiuti agli inceneritori, in termini di fondi cip 6 che i cittadini pagano in bolletta elettrica, in termini d’inquinamento e costi sanitari che si potrebbero evitare con impianti di recupero a freddo di plastica , carta, legno .Chi ripaga di milioni di euro sottratti ai lucani da altre iniziative imprenditoriali e investiti sul pollino negli anni? Investimenti che vanno in fumo con questo progetto già mediaticamente distruttivo ?
Quanti posti di lavoro si perdono in agricoltura ,turismo e artigianato con questo progetto energetico in un parco nazionale ; ? Oltre mille posti di lavoro e altrettanti che non si creeranno ,che l’aspirante governatore dovrebbe calcolare al confronto di poche decine di dipendenti prossimi alla pensione che lavorano nell’attuale centrale e che saranno sostituiti da altri più giovani provenienti da altri impianti della società proponente.
Una centrale a biomasse o un inceneritore economicamente non si regge in piedi se non è finanziato dai fondi Cip 6 ,che pagano sempre i cittadini nella bolletta elettrica e che invece potrebbero essere investiti realmente nelle rinnovabili ?Dove sono poi i controlli e i monitoraggi pubblici per una centrale che entra in funzione su un vecchio progetto già bocciato dal Consiglio di Stato? Perseveriamo gli stessi errori fatti in val d’agri in tema di tutela della salute pubblica e d’inquinamento delle acque sull’esperienza petrolio?
Che c’entra poi il comune di Lauria con le compensazioni della centrale del Mercure? poiché il comune dista diversi Km dalla valle e non è interessato dall’inquinamento che comunque resterà in una valle chiusa al movimento dei venti ? Una classe politica che vive di compensazioni in cambio di rifiuti e inquinamento è una classe politica che non può offrire alle comunità altro sviluppo ,è una classe politica limitata che non merita di amministrare. Lo sanno i sindaci della valle del Mercure che prima di chiedere compensazioni sono i primi responsabili della salute pubblica e quindi perseguibili per legge se non ottemperano a questa funzione importante nei confronti dei cittadini ? Che comunque se pensano di sopravvivere di compensazioni faranno la fine di tanti altri sindaci lucani ,in primis quelli della Val d’Agri che si sono ritrovati dopo l’esperienza del petrolio più poveri e inquinati e hanno bruciato le altre possibilità di sviluppo sul territorio ?
Dove sono poi le garanzie che l’inquinamento della centrale non farà male (nel bigotto discorso che sono biomasse) ,perché non esistono garanzie economiche per tutelare i futuri costi sanitari e la perdita di posti di lavoro a causa della presenza della centrale in attività tipiche del parco ?
Chi ripaga la svalutazione urbanistica delle case nel pollino per la presenza di una centrale che emette comunque polveri sottili (con le naturali biomasse) definite cancerogene dallo IARC dell’OMS.
Una centrale di 35/40 MW a biomasse consuma molta acqua ,utile per altri scopi agricoli e zootecnici, nonchè tanta biomasse non reperibile in loco (gli alberi del parco non si tagliano per fare le biomasse).
Come si conciliano poi gli ultimi investimenti regionali nelle acque minerali (che lo stesso Pittella ha privatizzato senza ottenere gran che) a Viggianello, le cui falde sono nel Mercure e nella stessa zona della centrale ? Pensa forse che i consumatori conoscendo la località di provenienza consumeranno quell’acqua ?
Se il Mercure-Pollino è il biglietto da visita per le nuove politiche di sviluppo in Basilicata Dott. Pittella, ci sentiamo di dirle che la dovete smettere di distruggere il nostro ambiente e le nostre economie locali, non vogliamo una continuazione delle politiche di De Filippo su rifiuti, centrali, discariche ,inceneritori e soprattutto trivelle . Se non conosce come trattare i rifiuti in questa regione senza crearne altri o non inquinare le acque e se vuole consigli su come non distruggere il territorio creando sviluppo e occupazione siamo disposti a dare il nostro contributo sociale , ma non vogliamo assolutamente che mandi in fumo la Basilicata cosi come permette ora anche lei al pari di altri di mandare in fumo il parco del pollino.
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