Il Movimento Cinque Stelle di Basilicata ha presentato ieri alcuni emendamenti alle proposte di legge n. 2/2014 (a firma del Consigliere Romaniello) e n. 19/2014 (a firma dei Consiglieri Lacorazza, Mollica, Galante e Polese), emendamenti che propongono l’istituzione di un “fondo di garanzia” per facilitare l’accesso al credito bancario alle micro, piccole e medie imprese che intendono assumere disoccupati e inoccupati “over 40”.
La proposta del M5S, che verrà discussa nel Consiglio regionale di oggi, prevede di alimentare, inizialmente, l’istituendo fondo con almeno la metà dei 4.500 euro che ciascun consigliere regionale percepisce mensilmente a titolo di “spese di esercizio del mandato”, somme che le proposte di legge 2 e 19 vorrebbero invece destinare esclusivamente ai contratti di lavoro dei collaboratori dei gruppi consiliari. Tali somme verrebbero rimpinguate con altri fondi regionali e le risorse inutilizzate relative ai fondi comunitari.
Seppur di portata inizialmente limitata, la proposta del M5S rappresenta una prima efficace e concreta misura di contrasto al dramma sociale della disoccupazione, in particolare di quella di lunga durata in età adulta. Un dramma acuitosi ulteriormente negli ultimi anni di c.d. “riforme” del mercato del lavoro che hanno favorito la flessibilità in uscita, cronicizzando, da un lato, la precarietà e, dall’altro, rendendo quasi impossibile trovare un nuovo lavoro anche per le persone ultraquarantenni, “troppo giovani per andare in pensione e troppo vecchie per trovare un nuovo lavoro”.
La misura proposta dal M5S è cumulabile con le altre agevolazioni contributive e di altro genere previste dalle vigenti norme (tra le quali il “Fondo per l’Occupazione” previsto dall’art. 15 del disegno di legge recante “Legge di Stabilità regionale 2014” nel testo approvato con delibera di Giunta n. 307 del 13 marzo 2014).
Adesso tocca alla maggioranza, ed in particolare al PD, fare in modo che tale misura possa essere approvata già nel Consiglio di oggi.
Il Gruppo Consiliare Regione Basilicata
Gianni Leggieri e Giovanni Perrino
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