giovedì 4 febbraio 2016

Nessuno tocchi l’Ufficio del Giudice di Pace di Ginosa!

Vito De Palma, candidato sindaco del centrodestra locale, ha appreso la notizia della paventata chiusura come il resto della città: leggendo il “Quotidiano di Puglia”. Una prospettiva inaccettabile, per l’ex sindaco che nel 2012 inaugurò la nuova sede della struttura.


De Palma, quindi, ha pensato di sollecitare immediatamente il commissario straordinario del Comune, la dottoressa Malgari Trematerra, con una lettera nella quale si rileva certamente l’importanza di un presidio di legalità, ma prioritariamente come non si possa assistere inermi ad un tale segnale di retrocessione per un territorio che, al contrario, ha dato tanto all’ufficio del Giudice di Pace.


Nel corso degli ultimi anni, infatti, vi sono state investite risorse del bilancio comunale, circa 200mila euro, cui deve aggiungersi il mutuo da 215mila euro per ulteriori lavori di consolidamento e ammodernamento dei locali; senza contare i tre dipendenti comunali che sono stati assegnati. «Stupisce ed amareggia fortemente, quindi – scrive De Palma a Trematerra –, che a fronte di un sistema organizzato di servizi, strutture e personale posto in essere e messo a disposizione dall’amministrazione comunale di Ginosa nei confronti dell’ufficio del Giudice di Pace, si debba leggere su un quotidiano l’esistenza di una relazione impietosa sul funzionamento dello stesso ufficio che ne potrebbe determinare la chiusura definitiva».


Un giudizio «drasticamente negativo», scrive De Palma, che striderebbe con l’ottimo lavoro svolto dai Giudici incaricati: «Negli anni ho potuto apprezzare, non solo io, ma tutti i cittadini e gli avvocati, la passione, il sacrificio e lo spirito di abnegazione degli avvocati Decicco e Marasco, che prestano il loro insostituibile e prezioso servizio come giudici presso l’ufficio di Ginosa».


L’attenzione di De Palma, se il rischio di chiusura dovesse assumere contorni più definiti, si allargherà sicuramente a tutte le forze sociali, politiche e professionali che vedono nell’ufficio del Giudice di Pace un presidio da preservare. Anche alla luce del fatto che la razionalizzazione annunciata colpirebbe l’unico struttura decentrata della provincia di Taranto.

Nessun commento:

Posta un commento