Il Tar di Basilicata boccia la Regione e promuove la Provincia. Utilizzando la metafora scolastica, ambito nel quale si è mosso il confronto giuridico in questione, è questa la sintesi del provvedimento che dà ragione all’Ente di via Ridola.
“Il Piano di dimensionamento scolastico approvato dalla Regione – ha evidenziato il presidente Franco Stella – avrebbe dovuto tenere conto del Piano approvato dalla Provincia. Invece, non solo ha ignorato le decisioni di un territorio, concertate con i Comuni a seguito di numerosi incontri con gli stessi rappresentanti di istituto, ma non ha neanche ritenuto opportuno motivare gli stravolgimenti apportati”.
E sono proprio le mancate motivazioni il casus belli che ha reso giustizia alla provincia avvalorando la posizione dell’Amministrazione a discapito di un provvedimento regionale che: “Avrebbe dovuto tener conto della proposta formulata dalla Provincia e, in particolare, di quanto indicato nel Piano provinciale di dimensionamento, formulato con la partecipazione dei Comuni interessati all’esito di un articolato procedimento, e riportare le motivazioni per cui aveva inteso disattenderla".
Dunque un’autonomia che il Tar riconosce essere stata prevaricata senza alcuna logica, plausibile o meno, perché se è pur vero che i provvedimenti di dimensionamento scolastico “costituiscono espressione della potestà di autorganizzazione dell’Amministrazione regionale”, è altrettanto necessario che la stessa debba tener conto “nell’ambito di esercizio di programmazione e in un’ottica di collaborazione tra enti, delle esigenze indicate dagli enti territoriali minori”.
“Le pubbliche amministrazioni sono chiamate ad amministrare la cosa pubblica nell’esclusivo interesse dei cittadini. Ritengo doveroso e imprescindibile – ha dichiarato il presidente Stella - questo presupposto che dà il senso e la responsabilità del mandato che ci viene affidato dalle persone. E proprio la scuola, uno dei settori più sensibili rispetto gli obiettivi di sviluppo che si perseguono, ci obbliga ad approfondire, e motivare, le decisioni che la interessano. La Provincia, consapevole del cambiamento che le nuove indicazioni sul dimensionamento avrebbero determinato, ha percorso la strada del confronto per riuscire a disegnare un progetto quanto più possibile rispettoso delle esigenze di alunni, genitori, docenti e dirigenti scolastici. Un dialogo fruttuoso del quale il Tar ci ha dato ragione, a dimostrazione che quando parliamo agiamo concretamente e con cognizione di causa”.
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