Non è passata inosservata la lettera aperta scritta da Laviero, sindacalista della Uilcem-Uil. Il primo cittadino di Pisticci, il sindaco Vito Di Trani, ha deciso di rispondere in prima persona su uno dei temi più problematici che sta vivendo oggi il Metapontino: la questione Valbasento. Si tratta infatti di una serie di questioni, dalla bonifica ambientale alla tutela della salute, dall'occupazione allo sviluppo indistrie, che probabilmente decideranno anche il futuro dell'intera zona.
"Temiamo - scrive Di Trani - che nella lettera aperta al sindaco, si sia andati fuori tema oppure, volutamente, si tenda a mistificare un semplice atto dovuto alla popolazione che rappresenta in materia di tutela della salute e dell'ambiente e, per estrema chiarezza, si ribadisce che tutte le opportunità di lavoro saranno favorite e tutelate nel rispetto dei diritti di tutti.
Il tema dell'occupazione è da sempre un argomento sensibile, lo è oggi a maggior ragione in considerazione della crisi profonda di un sistema produttivo che da anni mostra le sue crepe. Il lavoro quindi è una delle emergenze dei nostri giorni e rappresenta forse la questione alla quale un sindaco dedica più tempo in virtù del fatto che quotidianamente deve fare i conti con le richieste dei tanti cittadini rimasti fuori dai circuiti produttivi. Molto spesso, però, sull'altare dei livelli occupazionali si sono sacrificati altri principi, altre risorse, ed ogni sforzo purtroppo non è stato sufficiente ad evitare la situazione nella quale versa la Val Basento e molte altre aree industriali in Italia e nel mondo.
È evidente che la questione va molto al di la della sola Val Basento o del semplice rapporto tra ambiente e occupazione. Sarebbe opportuno, in altra sede, valutare nel suo insieme tutte le questioni per individuare degli obiettivi strategici sui quali fondare un rilancio dell'occupazione e dell'economia dell'intera area, riteniamo utile insomma un maggiore approfondimento anche alla luce delle scelte del Governo Nazionale che spesso non aiutano a comprendere, a pianificare, ad agire. A tale proposito guardiamo con favore all’annunciata Conferenza della Regione Basilicata. È comunque nostra convinzione ferma che il mondo della produzione industriale non contrasta con la tutela dell'ambiente, dell'agricoltura, del turismo, della cultura, ecc., sempre che, appunto, ognuno faccia la propria parte ed eviti di ingaggiare guerre anacronistiche a difesa di fortini già persi.
Tornando alla lettera del sindacalista, proviamo a dare il nostro contributo alla necessaria chiarezza sui punti in essa richiamati.
1. La Valbasento è Sito di Interesse Nazionale soggetto a bonifica (speriamo presto) certamente grazie all'impegno dei rappresentanti istituzionali lucani, ma soprattutto perché è un'area fortemente inquinata a causa degli interventi industriali di varia natura e non per caratteristica naturale. La bonifica del Sito è dovuta, necessaria ed urgente.
2. Nessuno obietta le misure di prevenzione che interessano i lavoratori dell'area, saremo sempre in prima linea per la tutela della salute, d'altra parte, il sindaco è il primo responsabile del suo Comune per le questioni sanitarie.
3. Ci stupisce che altri lavoratori esposti, sia pure di siti diversi dalla Val Basento, non siano sottoposti ad una necessaria Sorveglianza Sanitaria, a tale proposito dichiariamo la nostra disponibilità ad affiancare i sindacati nel rivendicarlo con tutta l'energia necessaria, nella convinzione che i sindacati lo stiano già facendo.
4. Siamo lieti del fatto che il sindacato abbia chiesto la tutela dei lavoratori esposti all'amianto, si sappia che è il minimo dovuto a quelle persone e che siamo al loro fianco e dei sindacati anche per provare ad individuare altre cause della forte incidenza delle malattie tumorali nella nostra regione e nella nostra zona in particolare.
5. Quotidianamente al Comune di Pisticci giungono segnalazioni (privati cittadini, forze di polizia, enti, ecc.) di depositi abusivi di materiali con sospetta presenza di amianto e di altri tipi di rifiuti speciali. Cospicue risorse sono pertanto destinate ogni anno alla bonifica dei relativi siti. Solo pochi mesi fa, inoltre, si è bonificata una scuola a Marconia nella quale erano state rilevate fibre di amianto. Che il sindacato segnali, al pari di altre organizzazioni e in ossequio ad un lodevole senso civico, la presenza di materiale sospetto alle autorità ci rallegra.
6. Quando il MISE avvierà le azioni di sviluppo nella Valbasento, nell'ambito di una politica di risanamento e tutela dell'ambiente, le accoglieremo e le favoriremo per quelle che sono le nostre possibilità, al momento registriamo che lo stesso ministero ne mortifica le speranze con l'annunciata decisione in merito alla pista Mattei.
7. Qualora invitati, daremo il nostro modesto contributo alla Conferenza per la Val Basento programmata dalla Regione Basilicata sia in termini di idee che organizzativi.
8. Sosterremo tutti gli interventi infrastrutturali del Consorzio Industriale, compresa la caratterizzazione dell'area.
9. Guardiamo con favore i futuri interventi imprenditoriali. Invitiamo il sindacalista a verificare se l'Amministrazione Comunale è stata vicino alle imprese che intendono investire.
10. È evidente che poche decine o poche centinaia di lavoratori (dipende dai riferimenti territoriali che si considerano) non spostano di un millimetro la nostra ferma volontà di tutela di un'intera popolazione qualora si riscontrasse la necessità di interventi forti. Sulla questione occupazione, poniamo uno spunto di riflessione su una aspetto di campanile che esula dal quadro complessivo: l’entità del numero dei lavoratori di Pisticci in quelle imprese che operano, non dimentichiamolo, nel territorio di Pisticci. Sappiamo anche delle difficoltà delle aziende agricole che utilizzano l'acqua del Basento, conosciamo i disagi dei cittadini di Pisticci che vivono nella valle i quali dispongono anch’essi dell'olfatto, così come conosciamo gli effetti negativi, sul comparto del turismo, dell’inquinamento del mare dovuto agli scarichi nel fiume Basento che vi confluiscono lungo l’intero corso. Egregio sindacalista noi vedremmo con favore l'insediamento di mille industrie nella Val Basento al fine di soddisfare tutte le normali aspirazioni occupazionali! Detto questo, è troppo desiderare di lavorare per la massima tutela dell'ambiente? Siamo solo noi a credere che la massima trasparenza, la massima circolazione delle informazioni, rappresenti la migliore garanzia per la popolazione, per i lavoratori che vivono quei luoghi e per le imprese che investono? É bene ricordare inoltre che nel territorio di Pisticci opera un cospicuo numero di lavoratori del turismo. La consistenza occupazionale va aumentando in proporzione al flusso turistico, il quale è strettamente legato alla bellezza e alla salubrità dei nostri luoghi ed ai servizi che riusciamo ad offrire: è troppo chiedere rispetto per quell'ambiente che consente lo sviluppo di quel tipo di indotto e dei suoi livelli occupazionali? Rientra anche questo nei compiti di un sindacato? Ai lavoratori direttamente impegnati nelle strutture turistiche, vanno aggiunti tutti i benefici delle attività commerciali, trasporti, ecc.
11. Che nelle aziende si applichino i CCNL, ci sembra il minimo, che i sindacati ne garantiscano l’attuazione ci sembra doveroso. Esprimiamo qualche dubbio sul fatto che non esistano forme di lavoro nero.
12. La tutela sociale è una conquista della quale usufruiscono anche i lavoratori della Valbasento così come la legge consente anche al comune di Pisticci, al pari di tutti gli altri, di utilizzare nei termini e nei limiti consentiti, i lavoratori in mobilità. Allo stesso modo, il Comune di Pisticci può usufruire ed utilizzare tutte le leggi ed i servizi che lo Stato mette a disposizione degli Enti locali
13. Ringraziamo il sindacalista per i suggerimenti in merito alla programmazione, alle tecnologie da utilizzare e ai consigli sull'azione politica dell'Amministrazione Comunale. Faremo tesoro delle consolidate certezze espresse.
Per chiudere ci piace ricordare gli anni del massimo fulgore della Valbasento, il sindacalista forse non li ha vissuti, quando sembrava che da quell'insediamento industriale, dovesse partire uno sviluppo decisivo per l'intero territorio. Non è stato così! Non siamo in grado di redigere un bilancio tra costi e benefici dell'intero periodo; a naso e a posteriori, crediamo che quel bilancio si chiuderebbe in passivo. I pochi lavoratori rimasti, caro sindacalista (pochi e poco stabili in rapporto all'immane complesso industriale e ai flussi finanziari), ai quali va tutta la nostra stima e l'affetto di cui siamo capaci, loro malgrado, lavorano in un cimitero dell'industria pesante, dove giacciono molte delle speranza di questo territorio. È con amarezza quindi che viviamo, giorno dopo giorno, la decadenza di un modello di sviluppo che è in crisi ovunque, al di la di ogni buona intenzione. È nostra convinzione che bisogna produrre sforzi di idee e mezzi capaci di intercettare ed utilizzare le risorse dei territori. Ma questa è un'altra storia.
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