"Alla luce dell'ennesimo rimpasto della giunta comunale di Nova Siri, attuato dal sindaco Pino Santarcangelo, riteniamo che fare un'analisi sia complicato, ma ci proviamo. La soluzione adottata per ricomporre la crisi politico-amministrativa, è peggio di quella precedente. E lo spieghiamo. Ci sono alcune contraddizioni che non si possono non evidenziare. Innanzitutto, nella nuova giunta c'è un evidente squilibrio nell'assegnazione delle deleghe. Abbiamo una delega pesantissima conferita a Pavese (Urbanistica e Lavori pubblici) e deleghe "part time" distribuite a tutti, presidente del consiglio incluso che adesso, anche formalmente, non può più definirsi "super partes", poiché impegnato in prima persona in un ruolo amministrativo come tutti coloro che si ostinano ancora nel sostenere il sindaco e questa Amministrazione. Ci era poi parso che tutto il tema del cattivo funzionamento dei Lavori pubblici, stando alle dichiarazioni dell'assessore Pavese nell'ultimo consiglio comunale, fosse ascrivibile agli uffici dell'ente. Invece notiamo che il problema è politico. Poiché assistiamo all'ennesima bocciatura nei confronti degli assessori ai Lavori pubblici che si sono avvicendati negli ultimi trentasei mesi. Prima Laddomata, poi Pancaro, in ultimo Tarsia. Ed ora Pavese, impegnato da anni in ruoli amministrativi, diviene un super assessore. Possibile che ci si debba affidare solo a lui nel tentativo di risollevare le questioni strategiche del Comune? Se da una parte il principio usato nel dare le deleghe pesanti a Pavese è stato quello di accorpare per guadagnarne in termini di efficienza, dall'altra parte non si comprenderebbe allora lo "spacchettamento" degli altri assessorati distribuiti ad ogni consigliere rimasto nella cosiddetta maggioranza. Se vale il principio dell'assembramento deve valere per tutti. Le istituzioni non possono essere trattate a proprio piacimento. Ci sono di fatto sette assessori più il sindaco. Troppi. Eppure il legislatore ha già stabilito che nei comuni inferiori ai diecimila abitanti gli assessori devono essere soltanto quattro. E perché allora non ci si è adeguati subito al nuovo dettato normativo riducendo la giunta com'è accaduto in comuni limitrofi, se accorpare le funzioni significa più efficienza amministrativa e risparmio di due indennità di carica per le casse comunali? Il risultato di queste contraddizioni è il gran disordine amministrativo che ne fuoriesce e che paralizza il Comune. Questo disordine è dato dal fatto che ognuno ha voluto un pezzo di delega. Solo così si è potuta tenere in piedi questa maggioranza. Nessuno è disponibile a dare il proprio sostegno agli altri senza ricevere un incarico. Manca la fiducia reciproca poiché è venuto meno l'istituto della delega, ossia il principio che stabilisce il rapporto tra delegante e delegato. In questo caso sono tutti sia deleganti che delegati. Non vi è più all'interno della risicatissima maggioranza alcuna coesione politica e programmatica. A tenerli insieme è solo una sperequata spartizione del potere. Per quanto ci riguarda abbiamo sempre cercato di non fare un'opposizione preconcetta. Ma visti gli ultimi accadimenti, noi del Partito democratico di Nova Siri che abbiamo a cuore le sorti della nostra comunità, suggeriamo a Santarcangelo di dimettersi, di prendere atto che è finito un processo e di fare un gesto d'amore verso i cittadini ridando la parola agli elettori che meritano un'Amministrazione più efficiente. I cittadini non sanno cosa farsene di quest'ultima edizione di equilibrismi politici".
(Comunicato stampa)
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