giovedì 3 gennaio 2013

Policoro: Saldi. Pochi affari finora

 <!-- @page { margin: 2cm } P { margin-bottom: 0.21cm } -
POLICORO – Sono iniziati il 2 gennaio i saldi in Basilicata, materia questa di competenza della Regione, una delle prime a far partire gli sconti in Italia. Nel centro jonico in pochi si sono accorti del ribasso dei prezzi per l’acquisto di abbigliamento e scarpe almeno a girare per le vie principali della città. Colpa della crisi economica? Se così fosse proprio in virtù dei saldi le attività commerciali dovrebbero essere prese d’assalto. E invece così non è. Sicuramente di liquidità ce n’è poca in questi periodi con le tredicesime volatelizzatesi in pochi giorni tra la scadenza della 2/3 rata dell’Imu (Imposta municipale sugli immobili) e pagamenti legali e morali obbligatori vari tra cui: utenze, regali natalizi e per i più fortunati con qualche altro risparmio messo da parte nell’anno si paga il bollo auto per il 2013. Però è troppo superficiale nascondersi dietro la parola crisi, buona per tutte le stagioni e troppo inflazionata in tutti i settori. Forse sarebbe il caso di rivedere la normativa che regola la materia dei saldi. Infatti i commercianti più scaltri possono applicare sconti sui propri prodotti in qualunque periodo dell’anno. In Puglia, Bari, ad esempio ci sono addirittura negozi di vicinato che tengono i prezzi bassi dodici mesi l’anno evitando poi di fare lo sconto all’atto dell’acquisto da parte dell’utente. Quando poi si fidelizza la clientela lo sconto speciale lo si applica a prescindere dal periodo. Per questi motivi il periodo dei “saldi” è passato di moda se non per qualche rimanenza di magazzino. Oltretutto, almeno a Policoro, le associazioni di categoria, Confcommercio e Confesercenti in testa, sono latitanti nel formulare proposte e assistere i soci; basti pensare che la porta della prima è sempre chiusa mentre della seconda non si hanno più notizie da anni. Da qui il far west nel quale vige il commercio cittadino che ha disorientato gli addetti ai lavori e cittadini. Ecco perché ognuno fa quel che crede.


Nessun commento:

Posta un commento