Una giornata convulsa quella di oggi nei palazzi regionali, iniziata con l'esecuzione dei provvedimenti di arresti domiciliari per due assessori, Viti e Mastrosimone. Stesso provvedimento per il capogruppo Pdl, Nicola Pagliuca, mentre altri 8 consiglieri hanno l'obbligo di dimora. Nel corso della giornata i due assessori, Viti e Mastrosimone, si sono dimessi dai loro incarichi. Attraverso i loro legali, i due hanno detto di ''essere a disposizione degli inquirenti per fornire tutti gli elementi utili a chiarimento della vicenda''. Alle 19,20 il Presidente De Filippo dal portale Basilicatanet annuncia la formazione della nuova giunta. Del nuovo esecutivo regionale fanno parte: Maurizio Marcello Pittella in qualità di Vice Presidente e Assessore con delega alle Attività Produttive, Politiche dell'Impresa e del Lavoro, Innovazione tecnologica, Nicola Benedetto in qualità di Assessore con delega all’Agricoltura, Sviluppo Rurale, Economia Montana; Luca Braia in qualità di Assessore con delega alle Infrastrutture, Opere Pubbliche e Mobilità; Roberto Falotico in qualità di Assessore con delega alla Formazione, Cultura e Sport; Attilio Martorano in qualità di Assessore con delega alla Salute, Sicurezza e Solidarietà Sociale, Servizi alla Persona e alla Comunità; Enrico Mazzeo Cicchetti in qualità di Assessore con delega all’Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibilità. Alle 19,21 un nuovo lancio sul portale annuncia le dimissioni del Presidente De Filippo, che ha deciso di rimettere il mandato, inviando le dimissioni alla Presidenza del Consiglio Regionale, alla Corte d’Appello e alla Prefettura.
Nell’occasione ha rilanciato la seguente dichiarazione:
"Ci sono momenti in cui le testimonianze sono importanti quanto la sostanza delle cose e la potenza di verità che hanno le parole; in questo tempo il primo esempio da dare è quello di affermare che la politica è una disponibilità di servizio agli altri, non una bramosia. Per questo, di fronte ad un’inchiesta che deturpa l’immagine della Basilicata, con ipotesi forse non penalmente gravi, ma umanamente odiose, ritengo giusto fare un passo indietro determinando, in questo modo, una stagione rinnovata per la Regione.
Una scelta che non vuole puntare l’indice nei confronti di quanti sono coinvolti dall’inchiesta, e men che meno rappresentare un’anticipazione di giudizio, ma che è figlia dell’accresciuta responsabilità a cui, per spirito di servizio, mi sento chiamato in questo tempo in cui le Istituzioni hanno un forte bisogno di credibilità. Lo stesso principio mi ha sempre mosso, ogni volta che ombre si potevano addensare su una vita ed un’educazione personale e familiare che nei limiti e nell’umiltà del mio agire si è sempre improntata al rispetto delle regole e all’inviolabilità della legge. E anche ora, la guida delle scelte è la consapevolezza che quando c’è la condivisione di un progetto, la scelta di chi debba attuarlo diventa un elemento secondario e funzionale solamente all’efficacia dell’azione, di cui la credibilità è parte importante.
Questa riflessione la offro ai lucani e ai colleghi consiglieri su cui si riverbererà la mia decisione. Sebbene lo scenario dell’inchiesta che riguarda la Basilicata sia ben diverso da quello che si è profilato in altre Regioni, sebbene le ipotesi, non mi stancherò mai di dirlo sentendomene testimone vivente, non siano certezze, anche in questa occasione riaffermo con forza la convinzione che altri possano portare avanti il lavoro con non meno impegno e dedizione di quanto ne ho offerto io e ne ha offerto questo Consiglio e di quanto, per quel che mi riguarda, ne continuerò ad offrire alla Basilicata, da privato cittadino o in qualsiasi altra veste. E il recupero del valore della credibilità dell’Istituzione lo ritengo un esigenza primaria, per cui vale anche la pena di soprassedere rispetto ad altre scelte di razionalizzazione e alleggerimento della governance pur di avere la serenità di non lasciare la Regione senza una guida forte, che consenta di affrontare tutte le difficili partite del momento.
Certo che altri porteranno avanti il lavoro, e assicurando che l’impegno dettato dal mio amore per la Basilicata non verrà mai meno, esprimo solo l’auspicio che tutte le energie della regione si concentrino su un progetto in favore dei lucani facendo prevalere la responsabilità sull’opportunismo, la proposta sulla contrapposizione. Ed è un appello che faccio con la forza che mi dà proprio la scelta di fare un passo indietro".
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