La richiesta disperata d'aiuto di una madre che da anni cerca di fare dei lavori per abbattere delle barriere architettoniche, ma che si deve scontrare con una vicina di casa. Così Marilena Valicenti, madre di Mattia, ragazzo di 22 anni disabile, costretto da una vita sulla sedia a rotelle, ha deciso di chiedere aiuto. "Sono due anni - ha raccontato - che vengo oltraggiata da una vicina di casa solo perché sto facendo dei lavori di abbattimento di barriere architettoniche. Persino i Carabinieri sono intervenuti e non solo". Fatto sta che i lavori sono più volte stati interrotti. Tutto è iniziato circa otto anni fa quando nella sua casa della zona Paip di Montalbano Jonico, alle spalle della piscina, la signora Valicenti aveva iniziato dei lavori all'interno della sua abitazione per permettere alla sedia a rotelle del figlio di potersi muovere per casa, con l'abbattimento di alcune porte o della sostituzione della doccia con una vasca da bagno o l'ampliamento del balcone per permettere al figlio di uscire. Da allora diversi sono stati gli atti che la vicina ha messo in pratica per fermare i lavori, come ad esempio "dell'acqua bollente gettata addosso agli operai o un piumone bagnato messo su delle travi con l'intenzione di far prendere la scossa a chi svolgeva i lavori. Il tutto perchè questa persona vuole che abbatta la copertura della rampa". Adesso la situazione rischia di degenerare nuovamente. A breve infatti ripartirà la realizzazione di una tettoia per coprire la rampa che collega al cancelletto d'ingresso. "Sono già intervenuti due volte sia i Carabinieri che i Vigili urbani, mentre ho scoperto in seguito che ci sono nei confronti di questa persona anche querele e diffide da parte di altri vicini. Voglio far sapere alla gente che ho tutte le autorizzazioni in regola per questi lavori, perchè qualcuno potrebbe pensare che li faccio abusivamente. Ho chiesto anche le autorizzazioni all'Ater che mi ha dato un sussidio di 6mila euro, a fronte dei circa 50 che ho speso, per realizzare queste opere di abbattimento delle barriere architettoniche. Sono anni che questa situazione va avanti e a breve partiranno i nuovo lavori. Se necessario mi metterò con delle amiche che mi sostengono e mio figlio sotto la finestra per cercare di fermare ogni gesto sconsiderato, perchè gli operai hanno detto che sarà l'ultima volta che vengono. I lavori però sono già stati pagati, mi sono indebitata. E poi cosa farò?"
(Gianluca Colletta)
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