Le patologie tumorali sono purtroppo molto frequenti tra gli esseri umani, e l’indice dei decessi è il più alto in assoluto tra le morti. Non fa eccezione il cancro al colon rettale, che è stato al centro di un simposio venerdì 26 aprile presso il Municipio dal tema: “Lo screening del carcinoma colon rettale”, organizzato di concerto tra l’Asm (Azienda sanitaria materana) e il Comune del centro jonico nelle persone dell’assessore alle Politiche sociali Livia Lauria (Pdl) e il presidente del Consiglio Gianluca Modarelli (Pdl). La prima ha fatto gli onori di casa sostenendo come dovrebbero essere più frequenti incontri di sensibilizzazione su tematiche così attuali, riservandosi di farsi portavoce sulla necessità di amplificare il messaggio della prevenzione lanciato dal personale medico. E tra i relatori c’erano Antonio Cilona, Roberto Cantore, Antonio Missanelli e Vincenzo Varasano. Gli stessi hanno evidenziato come il tumore al colon rettale negli uomini è la seconda causa di morte dopo quello alla prostata, per le donne invece dopo quello alla mammella dopo i 60 anni e il terzo prima. Ogni anno sono 10 mila i decessi. Lo screening non è ancora entrato nella cultura dei cittadini nonostante i bassi costi, appena 15 euro; viceversa una volta diagnosticata la patologia tra controlli e degenza la spesa è esponenzialmente molto più alta per il potenziale paziente. Questo genere di patologia si manifesta con la presenza di un polipo sanguinante e le perdite gastrointestinali sono la prima avvisaglia. Un corretto stile di vita evitando di ingerire troppi carboidrati, insaccati, latticini e sostituendoli con carciofi, fondamentali per la purificazione di fegato e reni poichè contengono ferro e cinarina, e crusca, che fornisce un apporto di nutrienti fondamentale per favorire il transito intestinale sono due deterrenti. Fattori ereditari e l’età, in genere dopo i 50 anni, sono invece gli altri due fattori di rischio. In Italia sono 34 mila i cittadini che si ammalano ogni anno; mentre per quanto riguarda la Lucania la percentuale di prevenzione attraverso lo screening è del 25%, tra le più alte del Sud Italia.
(Gabriele Elia)
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