Caro Scaroni 30 persone ti possono bloccare.
Sabato 27 luglio, quaranta persone con storie ed idee diverse si sono incontrate all’ingresso del Centro Oli di Viggiano(C.O.V.A.) per manifestare il proprio dissenso verso la politica del silenzio imposta da ENI. Ci siamo incontrati lì con idee e soluzioni diverse, tuttavia abbiamo iniziato un percorso nuovo dove ci siamo conosciuti ed abbiamo esplorato il futuro terreno di scontro, ossia il luogo di produzione. All’ENI doveva essere giunta all’orecchio la possibilità di un’azione diretta volta a boicottare la loro normale attività, ed infatti subito il COVA mi appare più assopito del solito. Probabilmente per tutelare la nostra salute ed il loro lavoro, diminuiscono la produzione a due ore dalla manifestazione, autorizzata per le 11. Cancello principale chiuso, cosa mai vista, che si apre solo su richiesta del mezzo autorizzato, più di dieci camion-cisterna parcheggiati all’interno del COVA, un traffico insolitamente morto e molte guardie private al lavoro. In tre ore di sit-in mai una forte folata di puzza di uova marce, mai, la cosa è sospetta. Solo dalla fiaccola e da una ciminiera esce qualcosa, per il resto neanche il solito ronzio si fa sentire, il COVA sembra in ferie. Chissà perché gli unici camion della giornata, diretti alla città di Tecnoparco, partono la mattina presto, diverse ore prima della nostra manifestazione. Il giorno prima mia chiama il responsabile alla sicurezza del COVA che mi dice dove inizia e finisce la proprietà ENI ricordandomi dell’importanza di seguire le norme definite dal piano di emergenza esterno: piano che non mi viene né spiegato né trasmesso, ma solo profetizzato. Intanto mi colpisce il fatto che diverse ore prima provo io a mettermi in contatto con lui, ma il COVA rimane non so per quante ora, nella mattina del 26 luglio, senza responsabile alla sicurezza. Possibile? Finito il sit-in veniamo a sapere da “LaSiritide.it - web tv” che durante la sera di sabato 27 è scattato l’allarme al COVA, con fiammate, puzza, fumi e rumori che hanno costretto i Carabinieri di Viggiano a chiedere spiegazioni all’ENI. Sorge spontaneo il sospetto che la manifestazione della mattina abbia messo a dura prova la loro autonomia o ingordigia, a seconda dei punti di vista: caro A.D.Scaroni per caso vi abbiamo fatto lavorare poco la mattina ed avete voluto recuperare la sera col favore delle tenebre mettendo a dura prova una parte del vostro impianto? Un comitato civico può bloccare le angherie neocoloniali di una multinazionale ormai non più italiana? Cosa è successo il 27 luglio? Vi siete autodenunciati per il malfunzionamento della sera? Le emissioni sono state nella norma del buonsenso o per voi ed Arpab è comunque tutto regolare? Ringrazio col cuore tutti gli attivisti del 5 Stelle di Potenza – Villa d’Agri-Anzi-Brienza, del No-Triv ( Francesco Masi ), il Sindaco Di Trani ed il Segretario dei Radicali,Bolognetti, per aver partecipato, si è vero con un po’ di avventurismo ma con la consapevolezza di aver calpestato per primi il terreno della futura reazione.
Giorgio Santoriello – Associazione Cova Contro
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