chiedevano rispetto per i propri territori, informazione, trasparenza e tutela
della salute pubblica sul trasporto nucleare avvenuto la notte 29 luglio 2013
non hanno avuto interlocutori validi.
Sogin nell’esercizio delle sue funzioni si è limitata a giustificare il
proprio comportamento in base alla normativa di legge e agli ordini arrivati
dal governo tramite le prefetture. Si trattava di un carico militare con
procedura e carattere di segretezza.
Le istituzioni locali con i sindaci del Metapontino, tutti presenti, hanno
lamentato la mancata presenza proprio del viceministro dell’interno il lucano
Bubbico che avrebbe dovuto fornire le dovute giustificazioni.
Le risposte sulla sicurezza e sui dati sono arrivate dall’esercente Sogin e da
Ispra che ha affermato di aver partecipato all’operazione, ovviamente tutto
nella norma e nessun rilascio di radioattività.
L’Arpab lucana è intervenuta il giorno dopo, avvisata dall’Arpa Puglia
(attivata da un’inchiesta della procura barese) che aveva già eseguito delle
misurazioni nel territorio pugliese. I dati delle misure arpab del giorno dopo
sono pubblicati sul sito
Nota importante sul carico, per Sogin era ossido di uranio 235 con una
quantità pari a 1.050 grammi. In volume meno di un pacchetto di sigarette
allocato in apposito contenitore schermato e sistemato nel famoso container di
colore marrone. Altra nota importante, ci saranno in futuro altre spedizioni
per la presenza di altro materiale nucleare da restituire secondo Sogin ai
legittimi proprietari americani (in quel caso rivedremo come si comportano le
istituzioni).
Nei futuri carichi non ci saranno assolutamente le 64 barre di Elk River
custodite nella piscina dell’Itrec ma altre piccole quantità di uranio
arricchito. Sogin ha smentito al tavolo che l’uranio in questione derivi dal
riprocessamento delle 20 barre di elk river riprocessate nell’Itrec negli anni
70 .
In ottica piano di comunicazione del decommisioning se il tavolo di
trasparenza sul nucleare non si trasferirà sul territorio metapontino ,
interpelleremo noi direttamente l’esercente Sogin, obbligato già per legge a
dare ampia informazione sulle proprie attività di decommisioning alle
popolazioni locali con riunioni pubbliche , piano di comunicazione già
previsto nella Valutazione d’Impatto Ambientale del Ministero dell’Ambiente per
il futuro impianto Icfp
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