giovedì 29 agosto 2013

Trebisacce: la coppa Italia tra Trebisacce e Rossanese al posto dei gol porta 10 fermi



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Probabilmente il messaggio di Papa Francesco prima di Italia-Argentina sulla genuinità del calcio dilettantistico non è arrivato sugli spalti del “G.Amerise” di Trebisacce dove in occasione della partita di Coppa Italia dilettanti tra Trebisacce e Rossanese si sono verificati scontri tra le opposte tifoserie che hanno portato a dieci fermi: otto arresti e un deferito tra i tifosi rossanesi ed un deferito tra quelli del Trebisacce. Gli arresti sono stati effettuati dai Carabinieri della Compagnia Corigliano, coadiuvati dal comando provinciale di Cosenza. Minacce, resistenza a pubblico ufficiale, estorsione e lancio di oggetti all’interno dell’impianto sportivo gli elementi a carico di: V.L.P., 25 anni; A.Z., 49 anni; G.C., 18 anni; T.G.D., 25 anni; A.L., 34 anni; T.S., 42 anni; F.S.S., 23 anni; S.A.S., 48 anni; C.M.P., tutti di Rossano.

I predetti avrebbero spintonato gli agenti dell’ordine pubblico all’ingresso del campo sportivo non pagando il biglietto e scagliando una transenna nei confronti dell’addetto alla biglietteria, che ne avrà per una settimana. In seguito lanciavano sassi e transenne contro i tifosi locali. Le immagini sono state videoriprese nel corso della partita, iniziata in ritardo e che per la cronaca è finita 2-1 per gli ospiti. Grazie all’analisi delle videoriprese i Carabinieri hanno potuto ricostruire l’accaduto. Sono stati deferiti in stato di libertà, invece, C.M.P.17 anni di Rossano e M.N., 25 anni di Trebisacce.

Inoltre, in seguito a perquisizioni nelle case dei fermati di Rossano, i carabinieri arrestavano due loro mogli per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio: cinque piante di cannabis, una dose di hashish e semi di marijuana.

Tutti gli arrestati, per i quali verrà richiesto un provvedimento che vieti loro di assistere alle manifestazioni sportive, sono ai domiciliari. Le due donne, invece, sono state rimesse in libertà. Sono ancora in corso le indagini da parte dei carabinieri per risalire ai responsabili dei cori razzisti rivolti al capitano della Rossanese di origini nigeriane.(paese24)

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