martedì 1 ottobre 2013
No ad altri aspiranti Governatori Pro-Trivelle
MITIDIERI - ISTANZA TARDIANO ; NO A ALTRI ASPIRANTI GOVERNATORI PRO-TRIVELLE
Il recente decreto legge attuativo dell’art.16 sulle liberalizzazioni è chiaro: il nuovo memorandum finanzierà esclusivamente nuove società di ricerca idrocarburi e nuovi programmi sul territorio regionale. Il tutto per nuove lenticchie stimate in circa 50 milioni di euro.L’istanza di ricerca Tardiano sembra inserirsi a pennello nel quadro di questo nuovo progetto. Mediterraneo No Triv ha evidenziato al Ministero dello Sviluppo economico il pericolo di danno all’ambiente e alla salute dei cittadini per questa eventuale ricerca petrolifera. Il nome dell’istanza, Tardiano, richiama proprio quello del grande bacino idrico endoreico. Non è possibile autorizzare la ricerca e l’estrazione di petrolio in questa zona senza compromettere un enorme patrimonio idrico. L’acqua è bene essenziale per la vita dell’uomo e per l’ambiente e percorrere la strada del fossile e del petrolio significa non comprendere la gravità del pericolo che corriamo tutti. Inoltre, la zona Tardiano presenta anche un’attività sismo genetica con faglie che la rende incompatibile a qualsiasi attività di estrazione del petrolio così come documentato da un recente studio del Prof. Ortolani. Ordinario di Geologia dell’Università di Napoli Federico II. L’Associazione Mediterraneo No Triv ha inviato un formale atto di richiesta di adesione alle osservazioni contro l’istanza Tardiano a tutti i comuni della Basilicata e della Campania interessati direttamente dalla questione e nello specifico ai comuni di Grumento Nova, Lagonegro, Moliterno, Sarconi, Tramutola, Castelsaraceno, Spinoso, Lauria, Casalbuono, Montesano sulla Marcellana (l’unico insieme a Casalbuono a quanto è dato sapere che ha tempestivamente espresso parere negativo).Il 26 settembre il sindaco Miti dieri di Lagonegro, pro aspirante consigliere regionale e forse governatore di una cordata di sindaci che intende candidarsi alle regionali si sono recati dal dirigente dell’uming terlizzese. Ci chiediamo se si siano interessati alla concessione Tardiano? Da affermazioni del sindaco di Spinoso presente all’incontro il Sindaci si sono già tutti espressi sul NO a ogni nuova trivellazione in Basilicata e difenderanno sempre questa posizione, ma oggi hanno il dovere di farsi sentire per governare l’esistente, tracciando linee concrete d’intervento in tema di ambiente/occupazione/royalties. Allo stato attuale però nè il sindaco di Spinoso e nè quello di Lagonegro ci risulta che abbiano espresso parere contrario all’Istanza Tardiano come riportato da scheda unmig .Perché il comune di Lagonegro insieme a quello di Spinoso non si è opposto come hanno fatto i comuni limitrofi campani all’istanza di ricerca Tardiano ? Perché questi sindaci dopo anni di litanie con gli esponenti regionali lucani si rivolgono ora al dirigente dell’umnig ? e che tipo di ruolo ha assunto questa persona ? Forse quest’ufficio del ministero gestirà le nuove lenticchie dell’art.16 del memorandum . stimate in circa 50 milioni di euro di entrate a fronte dei quotidiani miliardi sbandierati dalla stampa ? Si sono mai chiesti questi sindaci quanto valgono le sorgenti di acqua di Tardiano, le economie locali o il patrimonio urbanistico dei propri territori? Il prezzo per svendere gli ultimi angoli della Basilicata (ancora liberi dalle trivelle) previsto dall’art. 16 del memorandum non vale neanche una campagna di fragole nel comune di Policoro (circa 50 milioni di euro) o una di albicocche nelle aree limitrofe. Invitiamo Mitidieri e sindaci al seguito a dire subito no all’istanza Tardiano e con i fatti a nuove trivellazioni in Basilicata. Come primi cittadini responsabili della salute pubblica chiediamo ai sindaci della Val d’Agri di mettere in campo azioni per la difesa del bacino idrico del Pertusillo dove ormai l’inquinamento è stato appurato anche dalle istituzioni preposte al controllo. Al sindaco Mitidieri ci sentiamo di dire che non abbiamo bisogno di altri aspiranti governatori o supporter di tali che promuovono trivelle e rifiuti annessi. In questa regione c’è bisogno di sostenibilità e di nuove politiche di sviluppo autopropulsive e non di una classe politica morta nelle scelte economiche di sviluppo che continua con trivelle e rifiuti petroliferi
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