Il bilancio di previsione 2014 – afferma l’assessore al Bilancio del Comune di Policoro Massimiliano Scarcia - ha dovuto fare i conti con tagli lineari da parte del governo centrale, con continui e spesso contraddittori cambiamenti normativi e con i rapporti tra finanza pubblica nazionale e quella locale completamente stravolti al limite della tollerabilità.
Tre milioni di euro a tanto ammonta il taglio che dal 2011 ad oggi ha dovuto subire il nostro Comune. In più oltre al danno la beffa, mentre prima lo Stato trasferiva risorse, oggi attraverso il prelievo IMU sui capannoni mette in tasca dalla nostra comunità 717.000 euro. Nel 2014 i trasferimenti si sono invertiti, sono gli enti locali che trasferiscono allo Stato. I comuni sono stanchi di svolgere il ruolo di esattori per conto dello Stato centrale, mettendo a serio rischio la capacità di risposta ai bisogni dei cittadini. Chiediamo a voce alta, in primis all’ANCI, che tali risorse rimangano nelle casse comunali con la possibilità di alleggerire la fiscalità locale.
E invece sarebbe necessario che, per contribuire alla ripresa dell'economia, che i Comuni possano di nuovo riprendere a programmare investimenti, modificando gli attuali tetti che di fatto rallentano la possibilità di sostenere le spese in conto capitale.
Il patto di stabilità, come attualmente configurato, condizionata pesantemente l’attività amministrativa. È arrivato il momento di far ripartire gli investimenti attraverso il superamento dell'attuale impostazione, anche attraverso una rivisitazione del rapporto fra Comuni e Stato che dovrà essere basato su una reciproca collaborazione e non considerato come l’anello su cui scaricare le inefficienze centrali.
La redazione del bilancio – continua l’assessore - non è un esercizio matematico né tantomeno di quadratura ragionieristica ma influisce sul vivere quotidiano dei cittadini, dà l’impronta alla comunità e stabilisce le priorità in tanti settori diversi: dagli aiuti sociali al turismo, alla scuola, alle opere pubbliche, alle opportunità economiche e culturali, ecc.
Questo è un bilancio che mi piace definire “sociale” infatti le scelte fatte tutelano le fasce più deboli, i settori produttivi e coloro che in questa crisi sono rimasti più indietro. C’è un risparmio per tutto il comparto agricolo in termini di Imu, verrà applicata l’aliquota base per coloro che sono proprietari di immobili (C1e C3) e svolgono contestualmente la propria attività.
Sul versante Tasi, pur rimanendo il mio giudizio severo perché non tiene in considerazione delle differenze e delle specificità che esistono all’interno di una comunità, abbiamo attraverso l’introduzione di un sistema originale di detrazioni progressive legate alla rendita catastale (OVVERO PIU’ E’ BASSA LA RENDITA MAGGIORE E’ LA DETRAZIONE) e che permette di iniettare equità nel tessuto sociale, superando le distorsioni insite di questa tassa. Questo significa nessun aumento rispetto all’Imu del 2012 e 950 abitazioni esonerate dal pagamento della TASI.
Inoltre, a tutte le abitazioni principali, indipendentemente dalla rendita catastale, è stata concessa un ulteriore detrazione di Euro 20,00 per ogni figlio di età inferiore a 26 anni convivente nel nucleo familiare del soggetto passivo il che sottolinea la grande attenzione di questa amministrazione per la famiglia come nucleo costituente della nostra società.
Inoltre, l’esclusione dal pagamento della tassa delle abitazioni principali delle giovani coppie con età inferiore ai trentacinque anni, i quali hanno contratto un mutuo ipotecario per l’acquisto della propria casa; per i pensionati ultrasessantacinquenni con reddito inferiore a 12.000 euro; i nuclei familiari in cui sia presente un disabile invalido al 100% .
Per quanto concerne la Tari è stato previsto un fondo di 30.000 euro per le famiglie meno abbienti, nessun aumento per bar, ristoranti, pizzerie e con una sfida che coinvolgerà l’intera comunità sul buon funzionamento del nuovo appalto che ha l’ambizione di porre Policoro come punto di riferimento regionale. A chi prende a riferimento il costo iniziale del vecchio servizio, lo fa in malafede, perchè proprio dal fatto che il vecchio contratto era inadeguato sono iniziati i problemi legati alla differenziata. Infatti, costoro dovrebbero ricordare che se non avessimo rescisso il contratto, per il meccanismo perverso di quel servizio ogni anno ne sarebbe moltiplicato il costo. Invece noi oggi siamo davanti alla sfida di un nuovo servizio che nelle prossime settimane entrerà a pieno regime e risponde al criterio del “più differenzi e meno paghi”.
Infine, il nostro Comune non si piange addosso, ma cerca con le risorse disponibili di sviluppare comunque interventi che si configurano non solo di “buona amministrazione”, ma anche di “progettualità”. Infatti sono oltre i 5,6 ML tra lavori già appaltati e da appaltare che danno un importante contributo a rimettere in modo l’economia locale e a garantire quel decoro urbano che merita Policoro per assurgere a Città Moderna e Turistica.
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