sabato 21 gennaio 2017

ASSEMBLEA DI MOBILITAZIONE

PRESENTATO OGGI IN UNA DELLE TANTE AZIENDE AGRICOLE E ZOOTECNICHE FRA
PUGLIA E BASILICATA IL PROGRAMMA DELLA ASSEMBLEA DI MOBILITAZIONE
INTERREGIONALE PER CHIEDERE UN INTERVENTO STRARDINARIO DEL GOVERNO PER
LE AZIENDE AGROZOOTECNICHE E IL LAVORO DEI BRACCIANTI COLPITI DAL NEVE E
GELO DEL GENNAIO 2017
LUNEDI 23 GENNAIO 2017 ORE 18.30 SALA DEL CINEMA LA PINETA, VIALE
TRIESTE - GINOSA MARINA (TA)

Saranno presenti sindaci e delegazioni di Sicilia, Calabria, Puglia,
Molise, Basilicata, Campania e Lazio.
I sindaci siciliani adottano un documento comune e annunciano la
partecipazione all'incontro di Ginosa Marina
Un gruppo di circa venti allevatori e agricoltori si è ritrovato oggi
presso l'azienda allevatrice e agricola dei fratelli Pietro e Giuseppe
Panio in agro di Pisticci (una delle tante che nell'area fra la Puglia e
la Basilicata hanno subito e stanno subendio ingenti danni dall'ondata
di gel che si è abbattuta negli scorsi giorni sulle aziende e le aree
rurali) per presentare gli obiettivi e le modalità dell'incontro che si
terrà a Marina di Ginosa (TA) il 23 gennaio 2017 con inizio alle 18,30.

Il volantino di convocazione della "Assemblea di Mobilitazione" promossa
anche dal Tavolo Verde di Puglia e Basilicata, rilancia la denuncia che
con forza i movimenti e le organizzazioni che hanno promosso
l'appuntamento del 23 vanno ripetendo: "Le misure ordinarie fin qui
messe in campo per le calamità sono inefficaci e insufficenti.
Non sarà possibile l'elemosina solo per alcuni e solo dopo 5 o sei
anni. Servono risorse vere, misure straordinarie anche in deroga ed un
piano di sostegno a tutta l'agricoltura del Sud e in particolare alla
frutticoltura, alla cerealicoltura, all'orticoltura ed a quello che
rimane dell'allevamento meridionale.
........  E' a rischio la stessa tenuta sociale delle nostre comunità e
la qualità della democrazia del Paese."

Gianni Fabbris (coordinatore nazionale di Altragricoltura e del
Movimento Riscatto) ribadisce. "E' bene che i cittadini sappiano quello
che accade ormai da anni sulle calamità in agricoltura. L'UE
permetterebbe ampi margini di intervento ma pone una prima importante
condizione: che gli Stati membri finanzino con le proprie risorse il
fondo di solidarietà. Finora i Governi italiani hanno messo pochi
spiccioli che vengono distribuiti dopo 5 o 6 anni, solo ad alcuni ed a
condizioni per cui spesso gli agricoltori colpiti sono costretti a
rinunciare. L'effetto è quello di molte passarelle che annunciano lo
Stato di Calamità ma cui non seguono effetti capaci anche solo
parzialmente di venire incontro ad un comparto in difficoltà".

"Quella che si è abbattuta in questi giorni nelle campagne di molte
zone del Centro Sud" ribadiscono gli agricoltori e i promotori della
mobilitazione "non è una semplice calamità ma è un vero terremoto con
più epicentri che colpisce soprattutto l'ortofrutta e il piccolo
allevamento devastando strutture, compromettendo non solo le colture
invernali ma tutta la stagione agraria ed, in alcuni casi, per quest'ann
e per i prossimi tre anni almeno"

"Ma" ha aggiunto Mimmo Prencipe agricoltore del Movimento Riscatto e
coordinatore di Altragricoltura del Metapontino "se possibile quello che
è più grave è che questo evento colpisce aziende che non hanno più
la forza economica e finanziaria di anticipare e sostenere costi che non
potranno essere recuperati".

Per questo il Movimentori degli agricoltori fissa un primo obiettivo per
l'iniziativa del 23 gennaio: presentare con forza all'Assessore
Regionale all'agricoltura della Puglia Leonardo Di Gioia e all'Assessore
Regionale di Basilicata Luca Braia la richiesta di convocazione urgente
del Tavolo Agricolo della Conferenza Stato Regioni per concertare le
richieste al Governo di un provvedimento urgente e straordinario
finanziariamente adeguato sul modello di quelli adottati per il
Terremoto che realizzi, fra l'altro, almeno questi obiettivi: il
sostegno al ripristino delle scorte, degli impianti e delle strutture,
il sostegno per la perdita delle produzioni, la sospensione degli
impegni e delle scadenze finanziarie per le aziende colpite, misure per
difendere e tutelare il comparto ortofrutticolo e del piccolo
allevamento centromeridionale già in crisi, misure per garantire le
giornate di lavoro perse dai braccianti che sarebbero stati impegnati
nella raccolta
Nella giornata di ieri (20 gennaio) mentre era in corso la mobilitazione
degli agricoltori siciliani si sono riuniti i sindaci di diverse realtà
agricole siciliane e, dopo aver prodotto un documento comune, hanno
annunciato la partecipazione di una loro delegazione (fra loro i sindaci
di Acate e Niscemi) con gli agricoltri siciliani all'iniziativa di
lunedi a Ginosa Marina.

All'assemblea (che sarà preceduta da un incontro organizzativo per
impostare la mobilitazione) parteciperanno anche delegazioni di sindaci
e agricoltori da Lazio, Molise, Puglia, Campania, Basilicata e Calabria.
Durante l'incontro sarà presentato, discusso ed adottato il documento
da sottoporre a parlamento, governo e regioni.

Info e foto alla pagina facebook del movimento Riscatto e del Comitato
Terrejoniche

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