venerdì 27 gennaio 2017

STATUA ELLENICA NEL MAR JONIO : L’AIR GUN E GLI ARCHEOFOSSILI

statuadea

E di oggi la scoperta nel mar Jonio vicino a Capo San Vito a Taranto, di una statua ellenica in perfette condizioni raffigurante una donna, probabilmente Afrodite.

http://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/arte/2017/01/26/trovata-statua-ellenistica-non-relitto_3e6105ca-2d56-40af-ac9e-0c8ed0202c80.html

La statua di media altezza è la testimonianza che il mare Jonio è ricco di reperti archeologici ancora da scoprire e da ricercare . Aree di potenziale interesse archeologico vista la presenza d’intensi traffici navali nell’antica Magna Grecia , o aree di particolare interesse archeologico come descritto dallo studio Archeomar del Ministero dei Beni Culturali , ricerca bloccata dalla mancanza di fondi.

La scoperta arriva in concomitanza con un convegno di Potenza, dove si esaltano le scoperte archeologiche fatte grazie ai lavori petroliferi. La domanda sorge spontanea, cos’è : una nuova frontiera culturale di promozione dell’archeologica grazie al fossile o una nuova professione ? quella degli archeofossili ?

http://www.ansa.it/basilicata/notizie/2017/01/25/basilicata-e-puglia-energia-e-cultura_6b3e95a4-febc-4344-a8f6-98bb47435c42.html

La domanda che facciamo spesso e che continuiamo fare al governo italiano e al ministro Franceschini invece sul mar Jonio dopo il ritrovamento di questa statua che ci ricorda i bronzi di Riace è questa : è su questi reperti archeologici nel mar jonio che si vuole sparare l'air gun ? Gli archeologi e gli studiosi che fanno i convegni con le compagnie petrolifere perché non fanno convegni anche per tutelare i reperti archeologi marini dalla ricerca con air gun ? Sicuramente per scoprire i reperti e i giacimenti archeologici ci sono molte tecnologie anche non invasive senza necessariamente sventrare il territorio con trivelle o oleodotti che segneranno il territorio per sempre. Aree archeologiche che difficilmente saranno meta di turisti, perché nessuno fa turismo vicino a trivelle ,oleodotti o centri oli maleodoranti. “Grazie ai metodi geofisici  non invasivi è possibile rilevare la presenza sotterranea di strutture quali fondazioni, pavimenti, strade, forni, focolari, tombe, sepolture, pozzi, cavità, , fossati e buche di pali. I metodi geofisici permettono di disegnare una “carta archeologica” del sottosuolo. Questa mappatura ha una doppia funzione: indica agli archeologi il luogo esatto in cui lo scavo deve essere fatto (risparmiando soldi e tempo), e fornisce i criteri per una pianificazione territoriale adeguata. La localizzazione dei siti archeologici può essere utilizzata come guida per politici, amministratori e urbanisti nella realizzazione di progetti, evitando il rischio di distruggere importanti resti del passato e di incorrere nel fermo archeologico.”

Da fonte http://www.archeomedia.net/i-metodi-geofisici-non-invasivi-applicati-alla-ricerca-archeologica/

Il Sindaco di Taranto Stefàno ha dichiarato al quotidiano on line: “Abbiamo interessato, con la massima urgenza le istituzioni (Prefettura, Soprintendenza archeologica e Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio culturale) che effettueranno i dovuti accertamenti, secondo l’iter che le norme dettano. Ci siamo subito attivati perché vogliamo che questo ritrovamento non venga dirottato a Roma ma diventi patrimonio di Taranto. È giunto il momento di riappropriarsi dei nostri tesori e saperli valorizzare”.

http://www.booble.it/cronaca/taranto-ritrovata-in-mare-la-statua-di-una-dea-greca/

 

NOSCORIE TRISAIA

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