“Da molti anni i cittadini della Val Basento segnalano agli organi competenti aria maleodorante proveniente di volta in volta da fonti sempre diverse. Ogni volta l’intervento delle autorità preposte come l’Asl, l’Arpab, il Consorzio Industriale ha registrato l’inesistenza del problema denunciato dai cittadini. Anche questa volta, seppure la puzza sia stata denunciata dal sindaco di Pisticci, a parte il rumore mediatico, la vicenda si è conclusa come le altre volte. L’Arpab è intervenuta è ha registrato l’assenza di cattivi odori”. È quanto sostiene, in una lunga nota, la sezione di Sinistra ecologia e libertà di Pisticci e Marconia.
Sel, tra le altre cose, si appella al sindaco Di Trani chiedendogli di intervenire "affinché, con le aziende del territorio, con le associazioni ambientali, con i lavoratori e con il Consorzio Industriale, in primis, si istituisca un tavolo di lavoro per ricercare sistemi di protezione ambientali, per stabilire investimenti per ammodernamento e per attuare compensazioni per il territorio quali, ad esempio, interventi infrastrutturali, adeguamenti paesaggistici, benefit per i residenti”.
“La responsabilità della gestione della Val Basento – ricorda ancora Sel - è del Consorzio Industriale. Ad esso spettano gli investimenti per ammodernamento. Dal Consorzio Industriale dobbiamo pretendere comportamenti virtuosi, diversi da quello dei tanti imprenditori che nella nostra valle sono venuti solo a mungere e a portare i soldi altrove. Si potrebbe riuscire a non dissipare il patrimonio che rappresenta la Val Basento a migliorare i processi produttivi delle aziende ed i servizi offerti da Tecnoparco, ad assicurare una corretta gestione della valle e, magari, ad introdurre modalità diverse per le assunzioni. Stiamo indicando una strada che mira a coniugare davvero i diritti costituzionali alla salute, all’ambiente e al lavoro sul nostro territorio. Nella Val Basento, un progetto organico capace di coniugare sviluppo sostenibile, tutela-cura dell’ambiente, lavoro e progresso, non è venuto ancora fuori in modo esplicito. Certo – continuano dalla Sel - la bonifica dei siti inquinati dell’area industriale della Val Basento, definita e finanziata con fondi Cipe è un vero passo avanti perché, siamo convinti, è una delle condizioni indispensabili per lo sviluppo industriale della Val Basento. Ma la decisione del Cipe non basta. Occorre una programmazione rapida ed efficace e la messa a cantiere immediata delle azioni previste per l’intervento che ammonta a 42 milioni di euro”.
(Comunicato stampa)
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